Calciomercato.com

  • Getty Images
    Frosinone, Longo: 'Siamo duri a morire. Noi abbiamo i conti a posto, il Palermo no'

    Frosinone, Longo: 'Siamo duri a morire. Noi abbiamo i conti a posto, il Palermo no'

    Il Frosinone torna in Serie A dopo il successo per 2-0 sul Palermo nella finale di ritorno, il tecnico Moreno Longo commenta a Sky Sport: "La frase sulla maglia? E' emblematica perchè si è centrata un'impresa: dopo aver lasciato la promozione all'89' con il Foggia abbiamo avuto la forza di vincere un playoff con merito di fronte ad una squadra che era favorita. Capisco oggi l'amarezza di non aver visto il Palermo festeggiare, ma il Frosinone è duro a morire ed è gusto che abbia festeggiato in questo momento. Bisogna ringraziare questo presidente che ha creato una società modello, se c'è un premio va dato a lui, ha creato uno stadio e ha un bilancio a posto. Fosse passato il Palermo, sarebbe andata una squadra che non ha il bilancio a posto. Oggi c'è da essere fieri e orgogliosi di Maurizio Stirpe che ha creato tutto questo. Sul pallone, siamo passati per ingenui con il Foggia e ora perchè mandiamo un pallone in campo ci fate notare che abbiamo lanciato un pallone in campo. Lasciate stare tutto questo spazio e datelo al Frosinone che ha centrato un'impresa.

    Con i rientri di Maiello e Brighenti si è visto un altro Frosinone, siamo davvero orgogliosi di quanto fatto. Sul Frosinone si sono anche sprecate un po' di parole a vanvera, perchè noi privi di quei giocatori cardine dovevamo trovare compattezza: ggi fare l'allenatore vuol dire analizzare i momenti e trovare la soluzione al momento giusto. Chi l'ha seguito ha visto che il Frosinone ha giocato un calcio importante, è chiaro che mancandoci delle caratteristiche siamo dovuti ripartire dalla compattezza.

    Cosa voglio dire di questa promozione? Il mio primo pensiero è andato a quando è iniziato tutto: ho iniziato più di dieci anni fa da una squadra di ragazzini di dilettanti, smettendo di giocare non ho avuto la forza di chiamare per avere una panchina perché ero un calciatore. Quando mi hanno presentato il gruppo, il primo giorno se ne sono andati via perchè volevano l'allenatore dell'anno prima. Oggi ritrovarmi qua a festeggiare la A è motivo d'orgoglio e il mio pensiero va alle persone che mi hanno sempre dato fiducia. Io sono una persona riconoscente e questa fiducia me la porterò dentro".

    Altre Notizie