Frenata Napoli:| Buona Fiorentina
Un pari al San Paolo contro una Fiorentina molto bella nel primo tempo e ostica nel secondo. Quasi una fotocopia della partita dell'anno scorso. Fiducia a Fideleff e il ritorno dei tre tenori (Lavezzi non al top) dopo l'ampio turnover di Verona. Ma nel primo tempo steccano davanti a una Fiorentina perfetta nella fase passiva e pericolosissima in contropiede. I muscoli di Munari a centrocampo fanno patire i padroni di casa, Inler in particolare, nervoso e impreciso, mentre Vargas avanzato è avulso dal gioco per merito di Campagnaro che lo marca stretto. Non danno punti di riferimento, Jovetic, per la prima volta schierato da centravanti alla Cavani, e Cerci. Due autentiche spine nel fianco del Napoli: affondano e attaccano con facilità sulla fascia presidiata da Dossena. Degli ospiti le due limpide occasioni da gol: Montolivo da fuori area impegna De Sanctis che sarà a dir poco miracoloso sul colpo di testa di Natali. L'estremo difensore azzurro permette ai suoi di andare negli spogliatoi sullo 0-0 a riordinare le poche idee confuse. I padroni di casa appaiono scarichi nel fisico e nella mente, solo una fiammata al 39' quando Cavani, a Boruc battuto, fa la barba al palo esterno. Il secondo tempo si apre sempre nel segno dei gigliati, di nuovo Montolivo che però manda alto sulla traversa. Il Napoli si affida alle serpentine di Lavezzi e finalmente a Inler che, di sinistro dalla distanza, trova l'angolino basso e Boruc. Intorno a metà ripresa il Napoli tutto si sveglia. Il mani di Pasqual in area, giudicato involontario dall'arbitro, fa arrabbiare i napoletani che danno l'assalto alla porta avversaria. Per ben due volte Aronica (entrato per Fideleff) ha sui piedi la possibilità del vantaggio. E con lui Cerci non tocca più un pallone. Evidentemente per scardinare il gioco di questo tipo di squadre, Mazzarri sceglie una tattica attendista: far finire la benzina agli avversari e provare a colpirli negli ultimi minuti. Così si spiegano gli innesti di Pandev per Dossena e Santana per Lavezzi. Ma niente zona Mazzarri, i toscani chiudono gli spazi e si permettono anche di sbagliare con Cerci e di andare al tiro con Romulo.