Inseguendo lo scudetto, Francesco Totti insegue anche la Storia. Perchè se domani la Roma dovesse riuscire a laurearsi campione d’Italia, Totti sarebbe il primo romanista a vincere due titoli tricolori con la maglia giallorossa.
E in entrambi i casi con la fascia di capitano al braccio. Non c’è mai riuscito nessuno, finora: Francesco, già scudettato nel 2001, domani potrebbe centrare un doppio traguardo, che (qualora ce ne fosse ancora bisogno...) lo consacrerebbe in maniera definitiva, inattaccabile come il più forte giocatore della Storia della Roma. E per abituarsi alla Storia, ieri pomeriggio, in compagnia della moglie Ilary e dei figli Cristian e Chanel, Francesco (che ha un gladiatore tatuato sulla spalla, a ricordo dello scudetto del 2001) ha visitato il Colosseo in compagnia del Gladiatore Russell Crowe che gli ha regalato una copia del film, rivisitato in versione romanista, e un elmo usato durante le riprese. «Grazie, lo metto a Verona...», la replica di Totti, che ha contraccambiato con una sua maglia. A dire il vero, i numeri già sostengono la tesi di Totti nella Storia del club: 192 reti in serie A, 245 in totale e tutte (ovviamente) con la maglia della Roma, in 569 partite. I due gol che Totti ha segnato domenica scorsa al Cagliari consentono alla Roma di giocare fino all’ultima partita di campionato per lo scudetto e, quindi, a Francesco di continuare a puntare alla Storia. E se succede quella cosa lì, considerata età e condizioni fisiche generali (nessuno deve mai dimenticare che ha le ginocchia rifatte, una placca alla gamba sinistra e una decina di viti alla caviglia) Francesco potrebbe non chiedere altro alla propria carriera. Chissà. Un’ipotesi e basta, al momento.
La mancata convocazione di Marcello Lippi per il mondiale sudafricano non ha scalfito più di tanto il suo umore: Francesco, del resto, non ha fatto mai alcuna pressione sul cittì per andare in Nazionale: se fosse stato chiamato, sarebbe andato con il sorriso sulle labbra, ma il no di Lippi non l’ha ferito.
E’ stata una decisione quasi presa in tandem, dunque indolore per l’uno e per l’altro. Se mai, Francesco è ancora turbato (nervoso, arrabbiato, deluso: fate voi) per alcune (parecchie) cose che hanno accompagnato il post calcione a Balotelli, talune anche targate Trigoria.
Totti la settimana scorsa ha annunciato via internet che a fine stagione avrebbe fatto chiarezza su tante cose (suo futuro compreso), quindi occorre aver pazienza ancora pochi giorni poi la sua verità verrà a galla. E l’esito di questo campionato potrebbe, in ogni caso, influire su pensieri, parole e decisioni.
Intanto, Claudio Ranieri pensando alla Roma del prossimo anno punta ancora in maniera pesante sul capitano, aiutato in questo dai numeri (che non dicono mai bugie...) della stagione: 25 reti complessive, nonostante infortuni a raffica, assenze, sostituzioni e panchine varie. Inoltre, se domani a Verona respingerà l’assalto di Vucinic, fermo a quota 13 reti, Totti (oggi a 14) sarà per la settima volta il miglior cannoniere della Roma, etichetta che gli appartiene dal 2005. Siamo pronti ad accettare scommesse, però: se una rete di Vucinic dovesse significare scudetto, Totti all’etichetta di bomber della Roma rinuncerebbe molto volentieri.
Prima di pensare al futuro, lui vuole pensare al presente: da Trigoria rimbalzano voci di un capitano caricato al punto giusto e a posto sotto l’aspetto atletico. Per un paio di giorni si è allenato al coperto, cioè non è sceso in campo: per lui piscina e palestra, lavoro in relax. Il programma prevede per oggi rientro in campo e allenamento con i compagni, per preparare al meglio la partita di domani in uno stadio colorato di giallo e rosso.
A Verona - sponda Chievo - ha già colpito tre volte: la prima il 7 dicembre 2003 (Chievo-Roma 0-3) con un piattone destro, e poi il 28 febbraio del 2007 quando segnò una doppietta (2-2) in rimonta, un gol di testa e uno di sinistro al malcapitato Squizzi. Hai visto mai...