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Franceschetti: 'Sampdoria, con l'Inter puoi fare l'impresa come nel 1996'
L'eroe di quella partita è quello che non ti aspetti. Il via alla rimonta lo diede Montella, certo, e il gol finale fu griffato Roberto Mancini, ma la rete del pareggio porta il nome e cognome di Marco Franceschetti, mediano tutto cuore che la porta l'ha trovata pure in una maniera inaspettata: "Si, l'ho colpita con la faccia. E l'ho buttata dentro" ha raccontato proprio Franceschetti a Il Secolo XIX. "Però era un'azione studiata, uno schema su corner,io ero dove dovevo essere, sul secondo palo. Solo che poi Pagliuca tocca di pugno, per un attimo perdo la visuale, poi la palla mi arriva addosso e finisce in gol: 3-3 e corro come un matto, mi levo la maglia per esultare. L'arbitro voleva espellermi, pensava fossi già ammonito, poi si accorse dello sbaglio... Ricordo che non li abbiamo solo battuti, li abbiamo massacrati, soprattutto nel secondo tempo. Penso sia stata la gara più bella vissuta in blucerchiato".
In quella Samp c'erano tanti campioni, scegliere il più forte non è facile: "Ma dico Mancini - continua Franceschetti - Lui rendeva facile il difficile, sapeva fare tutto. E quando non gli 'fumava' il cervello ti faceva sempre vincere. La Sampdoria per me è la squadra in cui ho toccato i livelli più alti. Erano gli ultimi anni dei Mantovani e la Samp era un'isola felice. Se la Samp può sfatare il tabù? Certo che può. Anche noi non eravamo favoriti e ce l'abbiamo fatta. E poi il progetto Samp mi piace" conclude Franceschetti. "Giampaolo è bravo, c'è Quagliarella in palla e ragazzi come Schick e Praet che promettono benissimo".