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    Foreman torna sullo storico match a Kinshasa con Ali: ‘Ecco perché ho perso'

    Foreman torna sullo storico match a Kinshasa con Ali: ‘Ecco perché ho perso'

    George Foreman torna su uno dei match che hanno scritto la storia della boxe, quello con Muhammad Ali, a Kinshasa, la famosa “Rumble in the Jungle” del 1974.

    Ai microfoni di Marca “Big George” ha rivelato: “Quale fu la salvezza di Ali a Kinshasa? Probabilmente la consapevolezza di non essere in perfetta forma, essendosi allenato sul posto per sole due settimane come ha rivelato Larry Holmes. Così fu costretto a cercare il modo migliore per limitare i danni e pensò a una strategia di contenimento. Io ero in gran forma, ma alla terza ripresa stavo già ansimando. E da quel momento in avanti iniziò a sfinirmi con la tattica del rope-a-dope”.

    SU JOE FRAZIER - “Non ci sarà mai nessuno come lui, ci ho messo anni per avvicinarmi alla sua grandezza come uomo”.

    DOPO KINSHASA - “Tornai a casa profondamente depresso. Poi si sa come vanno queste cose: realizzi che hai comunque messo da parte un bel po' di dollari, poi inizi a spenderli e quando ti rendi conto che stanno finendo ti dici: “Ho bisogno di altri soldi”. E lì inizi a organizzare il rientro”. 

    IL PUGILE IDEALE - “La potenza di Foreman, l'esplosività di Tyson, il diritto di Lewis, il gancio di Bowe e la forza di Ali”.

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