Focus B: Togni a CM 'Zeman cabarettista; Immobile? Un attaccante? Messi il top'
Romulo Eugenio Togni, perno del centrocampo del Pescara, si confessa in esclusiva a calciomercato.com.
Il brasiliano è ovviamente entusiasta dell’incredibile stagione giocata finora dagli abruzzesi: e ha tutta l’intenzione di restare nella sua squadra per molto tempo:”Sogno di giocare nel Pescara in Serie A. Adesso giochiamo partita per partita dando sempre il massimo – spiega il talentuoso numero 8 del Delfino -. Voglio sottolineare come qui mi trovi benissimo. E' una piazza che ama il calcio e i tifosi ti fanno sentire il loro calore. Poi siamo un gruppo fantastico e il mister tira fuori il meglio di ciascuno di noi”.
Togni, arrivato nel Bel Paese grazie “ad una segnalazione di un procuratore”, è sbarcato in punta di piedi in Italia, e adesso sta dimostrando tutto il suo valore: “Volevo giocare a calcio e l'Italia mi dava questa possibilità con la serie C (nel Manfredonia, NDR) e io l'ho colta al volo. E adesso sto vivendo le soddisfazioni calcistiche più grandi della mia carriera. Vogliamo arrivare il più in alto possibile, sempre col l’obiettivo di uscire dal campo con la testa alta sapendo di aver dato il massimo”.
Il calciatore, che ormai da anni dunque gioca in Italia, nonostante alcune difficoltà di natura “sentimentale”, si è ormai perfettamente adattato alla grande alla vita nel Bel Paese: “Le differenze fra Italia e Brasile sono tante per mentalità, cultura e abitudini. I sacrifici più grandi che abbiamo fatto io e la mia famiglia non sono stati di entità economica: lo stare lontani, lasciare gli affetti, andar via lontano migliaia di chilometri. Questo è il sacrificio più grande che abbiamo fatto. Ma a Pescara però c'è il mare e questo mi fa pensare alla mia terra. Poi trovandomi in sintonia con i compagni è tutto più facile. Frequento maggiormente Cascione, Zanon, Anania: siamo vicini per età e anche per mentalità”.
Dai giocatori si passa all’allenatore, e si scopre che per Togni Zdeněk Zeman, non è solo un ottimo allenatore, ma è anche un grande battutista: ”Lui è un tecnico eccezionale, ha la cultura del lavoro e ha uno stile tutto personale. Il suo modo di giocare è strepitoso e tutti noi siamo felici di giocarci il posto ogni settimana. In più ci fa sempre battute ed è molto divertente: una volta a Immobile gli ha detto come faceva a fare l'attaccante con un cognome così!”.
Togni, i cui “genitori avevano un ristorante di carne argentina”, svela poi un’altra sua grande passione: “E’ vero che da piccolo passare le giornate a giocare a calcio con gli amici, ma devo dire che sono stato sempre appassionato di costruzioni e design: il mio desiderio infatti era quello di diventare un ingegnere!”.
Tornando al calcio giocato Togni loda la Juve Stabia, “la rivelazione della Serie Bwin”, critica la Sampdoria, “non ha rispettato le attese”, ed esalta il suo compagno di squadra Ciro Immobile, “in questo momento il migliore della categoria”.
Il Secco soprannome affibbiatogli in Brasile perché “era troppo magro”, prosegue precisando che “essendoci ancora tutto il girone di ritorno ogni squadra può ambire a entrare nei primi sei posti e tentare la scalata al successo”, e poi tende la mano agli arbitri, rei di gravi errori quest’anno contro il Pescara: “Credo che noi calciatori sbagliamo tanto ed è normale che anche gli arbitri possano sbagliare. Certe volte le azioni sono così veloci che è difficile anche per la moviola scoprire cosa sia successo o dove sia finito un pallone…”.
Chiusura dedicata nello svelare le ultime curiosità calcistiche e non; “Il mio idolo è stato Redondo, il calciatore più forte del mondo attualmente secondo me è Messi. Mi rilasso andando al cinema e l’ultimo libro che ho letto è Open di Andrè Agassi”.