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  • Floro Flores a CM: 'Napoli, da sogno a incubo. Preso in giro da Guidolin, ho detto no alla Juve per andare al Genoa'

    Floro Flores a CM: 'Napoli, da sogno a incubo. Preso in giro da Guidolin, ho detto no alla Juve per andare al Genoa'

    • Francesco Guerrieri
    Ha fatto appena in tempo a dare l'addio al calcio giocato Antonio Floro Flores. A gennaio l'annuncio del ritiro con una conferenza stampa organizzata dalla Casertana (il suo ultimo club), a marzo hanno fermato il calcio: "Hai visto cosa ho combinato?! - ci dice l'ormai ex attaccante nella nostra diretta sulla pagina Instagram - Fisicamente non ce la facevo più, i giorni post ritiro ho ritrovato la serenità mentale. Ora mi dedico ad altro, stavo iniziando a lavorare sul settore giovanile della Casertana ma è stato tutto bloccato per il virus, mi piacerebbe anche iniziare il corso da allenatore.

    IL NAPOLI - Accento inconfondibile, Antonio ha girato mezza Italia ma Napoli è sempre nel cuore: "Sono cresciuto per strada tra le sparatorie, ma sono state esperienze che mi hanno formato come persona. Erano anni in cui ero spensierato e mi bastava un pallone per essere felice". I primi calci fuori da quel San Paolo dove sognava di giocare: "L'emozione che ho provato la prima volta da calciatore in quello stadio la paragono alla nascita di un figlio". Ricordi e risate: "Stavo saltando l'esame di terza media perché avevo una partita con le giovanili del Napoli, Stellone mi prendeva in giro perché mi mettevo la camicia sopra la tuta". Dal sogno all'incubo, con il fallimento del club: "Avevamo comprato noi i palloni e fatto aprire il campo per continuare ad allenarci. E' stato un momento pesante, ho preso tanti insulti perché il club disse che avevo rifiutato di tornare ma non andò così. La verità è che De Laurentiis non mi ha mai fatto una chiamata e dall'altra parte c'era il Perugia di Gaucci che mi aveva promesso di fare la squadra intorno a me".  L'esplosione però arriva all'Udinese, con tanto di vittoria e gol in Coppa Uefa al Westfallenstadion di Dortmund: "E' stata una serata fantastica, la mia prima partita in Europa. Quando sono entrato in campo c'era una muraglia gialla che faceva impressione. Ho la maglia conservata di quella partita". Qualche rimpianto: "Siamo usciti ai quarti contro il Werder Brema che poi è arrivato in finale, chissà cosa sarebbe successo se avessimo passato il turno...".

    IL NO ALLA JUVE - Le sliding doors della carriera di Floro Flores, come quando disse no alla Juventus: "Eravamo quasi alle firme, dovevo solo scegliere tra i bianconeri e il Genoa. Avevo 27/28 anni, venivo da una stagione con l'Udinese nella quale giocai poco e sentivo il bisogno di dimostrare il mio valore. Alla Juve c'erano grandi campioni come Del Piero, non avrei avuto molto spazio. Così ho scelto il Genoa". 10 gol in 18 partite, Floro on fire: "E' stata una grande stagione, se fossi rimasto lì forse la mia carriera sarebbe stata diversa". Ma Antonio rientra a Udine, neanche il tempo di svuotare la valigia che è già pronto per ripartire. Direzione Granada: "Una decisione presa in malo modo per scappare da Guidolin. Quando volevo tornare al Genoa, per convincermi a rimanere mi aveva promesso di farmi giocare in coppia con Di Natale. Poi faceva giocare sempre Fabbrini e io mi sono sentito preso in giro".

    LA SPAGNA CON MESSI - E Granada sia, con diapositiva del Camp Nou: "Il campo del Barcellona è enorme, sembrava quello di Holly e Benji". Peccato che i giocatori fossero reali: "Mi ricordo bene quando ho affrontato Piqué, Puyol e Mascherano. Io ero l'unica punta del Granada". Ahia: "C'è poco da raccontare, l'unica cosa che pensavo era 'Che Dio me la mandi buona'. Prendevo solo palloni di testa". Poi però gli brillano gli occhi: "Lì ho visto da vicino Leo Messi, è il giocatore che mi ha impressionato di più. Ogni volta che aveva la palla tra i piedi sembrava potesse fare qualsiasi cosa". Pronto a dribblare anche chi voleva la sua maglia, ma Antonio aveva il suo uomo di fiducia: "La gente si ammassava intorno a lui, io non sapevo come fare perché non parlavo una parola di spagnolo. Così ho detto a Sanchez di rimediarmela e Alexis me l'ha portata". Raccomandato Antonio, anche se italiano: "Quando ho chiesto la maglia a Higuain a Madrid, pensava fossi argentino. Io che nemmeno parlo lo spagnolo...". Cuore napoletano Floro Flores, che sogna di fare l'allenatore ma: "Io non dimentico mai da dove sono partito".



    @francGuerrieri 

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