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  • Flirt Mancini-Juve:| Il Man City si arrabbia

    Flirt Mancini-Juve:| Il Man City si arrabbia

    • A.B.

    Raccontano a Manchester di una certa irritazione, per usare un eufemismo, per il flirt, con tanto di incontro a Londra ad inizio mese, tra Mancini e gli emissari della Juve, capitanati da Nedved e dal diesse Paratici con tanto del procuratore Raiola al seguito. Il summit non è stato digerito, altro eufemismo, da Mansour Bin Zayed, l'emiro che da due anni e mezzo è il padrone del City, affidato dal dicembre 2009 al tecnico italiano. Non sono piaciuti il modo e soprattutto i tempi, che sono quelli caldi e decisivi della stagione. Il City tra 18 giorni gioca contro la Stoke la finale della coppa d'Inghilterra, che Oltremanica è seconda solo alla Champions. Di più. I citizens non vincono un trofeo da 35 anni, dalla coppa di Lega del 1976: un digiuno eterno aggravato dalla scorpacciata di trionfi, mondiali, europei e inglesi, degli odiati cugini dello United.

    Mansour, che sulla squadra affidata a Mancini ha investito 150 milioni di euro, vuole che i suoi super pagati professionisti siano concentrati solo sulla finale di Wembley e sulla conquista del terzo posto con vista Champions, distante 5 punti con una partita in meno e occupato dall'Arsenal. Tutto il resto viene dopo, nostalgia per l'Italia compresa. Nella Manchester azzurra sono state apprezzate le parole di Dzeko, fino a pochi giorni fa insofferente per le tante panchine e dato in partenza proprio verso Torino, decisivo nel successo contro il Blackburn: 'Con questo mio gol sono pronto per ripartire alla grande con il City'. Questo lo spirito che vogliono Mansour e i suoi collaboratori. Nessuno parla o commenta le notizie arrivate dall'Italia ma l'arrabbiatura emerge chiara e netta e può complicare i piani della Juve per il dopo Del Neri, al di là del contratto da quatto milioni a stagione che lega Mancini - e il suo staff di cinque persone pronte a seguirlo a Torino - fino al 2013.

    Tutto resterà sotto traccia fino a sabato 14 maggio, il giorno della finale, poi molto dipenderà da come andrà la partita. Un successo nella FA Cup, che il City non vince addirittura dal 1969, aumenterebbe nelle future scelte del club il peso del tecnico, già contestato dallo zoccolo duro del tifo bianconero. Molto dipenderà, infine, dalle decisioni di Mansour, che nei prossimi giorni convocherà Mancini per un vertice su presente e futuro. Del City, del Mancio e della Juve.

    (Leggo - Edizione Torino)

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