Getty Images
Fiorentina, Vlahovic esce allo scoperto: 'Voglio l'Europa, lavoriamo tutti per raggiungere i nostri obiettivi'
"Lavoriamo tutti e vogliamo andare in Europa, perché la Fiorentina non gioca lì da molti anni e penso che sarebbe un grande successo per il club. Credo che questo gruppo di giocatori e questo staff tecnico lo meritino e faremo tutti del nostro meglio per raggiungere alcuni degli obiettivi che ci siamo prefissati. Abbiamo una routine di vita. Andare all'allenamento, al recupero e a letto con le giuste tempistche. Quando si tratta di nutrizione ho un regime particolare perché come ho detto il calcio ha raggiunto un livello tale che ogni minimo dettaglio conta. Per quanto riguarda l'attenzione del pubblico, ho detto che non mi interessa, sono concentrato solo sul calcio, allenarmi e migliorare il più possibile per aiutare la squadra. Che si tratti di gol, assist o altre cose nel gioco. La cosa più importante è che vinciamo, e tutto il resto che succede intorno a me non mi interessa".
IBRA E IL MILAN - "La partita contro il Milan è stata come un sogno, ma come in ogni lavoro, era necessario voltare pagina e pensare a cosa sarebbe arrivato dopo. Il giorno dopo la partita c'era euforia, ma abbiamo iniziato rapidamente a prepararci per la prossima partita con l'Empoli. Cerco di non seguire molto i media, ma mi capita sempre in qualche modo. O mi mandano certe cose gli amici, o compaiono sui social. Mi piace, è un incentivo per ulteriori progressi. Penso di dover continuare ad allenarmi ancora più duramente, con ancora più desiderio e volontà, e spero di continuare così. Ogni partita contro il Milan ha un significato speciale per me, perché tutti conoscono queste storie su Ibrahimovic, che è il mio idolo. Sabato ho segnato i primi gol con il Milan, ho vinto per la prima volta contro i rossoneri ed è davvero un grande piacere. Per quanto riguarda il paragone con Ibrahimovic, non mi sento il suo successore e penso che ognuno dovrebbe seguire la propria strada. Ce n'è ancora molta da fare per avvicinarsi al suo livello. Solo il fatto che stia ancora giocando ai massimi livelli dice abbastanza di lui, della sua fame di successo e del suo carattere. Sabato hanno perso e io non volevo andare da lui. So cosa vuol dire perdere, non è certo bello e piacevole e visto che conosco molti giocatori rossoneri non volevo disturbare nessuno".