A favore del detto ‘La storia si ripete’, potrebbe andare stasera in scena, per la seconda volta nel giro di sei anni, un caso in cui due club, in questo caso Fiorentina ed Udinese, investono pochi soldi da trascrivere nella busta delle comproprietà, al fine di rimetterci il meno possibile del proprio budget. Ad inizio estate del 2005, Pantaleo Corvino rinunciò al riscatto in comproprietà con la Juventus dei cartellini di Chiellini, Maresca e Miccoli, dopo la pessima annata che aveva portato la Fiorentina ad una salvezza solo all’ultima giornata e mettendo nella busta per il riscatto di Martin Jorgensen, poco più di cento euro.

L’Udinese, comproprietaria dell’attuale 36enne di Orsted, non mise invece nessuna cifra dentro la busta e così il riscatto del club viola del nazionale danese avvenne a costi contenutissimi, rivelandosi, visto il rendimento dello stesso Jorgensen nei suoi anni fiorentini, un ottimo affare. Oggi, nonostante i molteplici incontri, ancora non si riesce a risolvere la comproprietà di D’Agostino, pagato per il 50% del cartellino 5,7 milioni di euro. Nonostante il diritto di riscatto in favore del club viola, ad oggi il regista palermitano sembra una ‘seconda’ scelta per Sinisa Mihajlovic che gli ha sempre preferito o Donadel o Montolivo, nel ruolo davanti alla difesa.

Se nelle prossime ore Fiorentina ed Udinese non troveranno un accordo, magari per un rinnovo della comproprietà, è molto probabile che ad aggiudicarsi il cartellino del giocatore, si arriverà con una cifra risicatissima in termini economici, proprio come avvenne per Martin Jorgensen sei anni fa.