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    Fiorentina, tutti quelli che si sono montati la testa

    Fiorentina, tutti quelli che si sono montati la testa

    • Luca Cellini
    C’e’un’aria strana a Firenze dall’inizio ufficiale della stagione intorno alla Fiorentina. Nonostante un precampionato scintillante, costellato da vittorie di prestigio, anche in campo internazionale, con buone prestazioni, gol a grappoli e belle figure nelle varie tournèe disputate da Manuel Pasqual e compagni, si respira un clima da attesa di eventi negativi, e Vincenzo Montella, tecnico gigliato, che è partenopeo di nascita ma toscano di adozione, essendo cresciuto negli anni adolescenziali ad Empoli, quindi scafato nell’annusare certe situazioni, ha captato l’humus che si sta creando intorno all’universo viola, e ha già iniziato a lanciare piu’ di qualche segnale.

    MONTELLA E QUELLI CHE SI SONO MONTATI LA TESTA - Un po’ sulla falsariga di quanto fece l’allora allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli, al suo quarto anno di guida all’ombra della Cupola del Brunelleschi, quando disse dopo il superamento del preliminare di Champions League contro lo Sporting Lisbona: ‘Così si fa fatica. Non vorrei che qualcuno desse per scontato i risultati fin qui ottenuti’; mercoledì scorso, alla vigilia del debutto in Europa League col Guingamp, Vincenzo Montella ha dichiarato: ‘Qui qualcuno si è montato la testa’, precisando neanche 24 ore dopo che le sue parole non era riferite ai suoi giocatori o alla tifoseria gigliata.

    E così è infatti perché i nuovi arrivi della rosa a sua disposizione si sono calati perfettamente nella vita di spogliatoio, presentandosi benissimo a livello umano e ponendosi con estrema umiltà negli allenamenti e nel contatto con il mondo Fiorentina. Ecco che dunque le accuse dell’allenatore viola, fatte anche per sviare l’attenzione da un processo di ricostruzione tecnica post infortunio di Pepito Rossi, vanno indirizzate all’esterno della zona spogliatoio gigliato. La premessa inevitabile e che giova ricordare è come Vincenzo Montella si sia attirato poche simpatie con le sue reiterate dichiarazioni nella scorsa primavera, di rinforzi di prima fascia, tanto che è dovuto  intervenire in prima persona perfino il solitamente silente azionista di maggioranza Diego Della Valle, che ha fatto muovere il presidente esecutivo del club, Mario Cognigni, ed in seconda battuta anche il patron Andrea. Secondo i piu’scafati delle stanze di via Manfredo Fanti un divorzio sereno già al termine della scorsa stagione, per divergenze di vedute sul futuro tecnico della squadra viola, avrebbe evitato quest’annata che parte in salita, piu’per le aspettative di molti, che per le iniziali difficoltà di risultati in campionato.

    IL VERO MESSAGGIO DEL TECNICO VIOLA - Montella infatti, che ha ottenuto gran parte di cio’ che voleva dal mercato, ovvero permanenza del talento assoluto di Juan Gulliermo Cuadrado, e miglioramento delle cosiddette seconde scelte che partono inizialmente dalla panchina, teme fortemente che, parallelamente ad una stampa vicina ai vertici della società , e molto ascoltata dalla tifoseria viola,  che già si era mossa al termine della scorsa annata contro di lui, con accuse gratuite e pretestuose, la parte dirigenziale che non vive il giorno dopo giorno a Firenze, reputi legge l’equazione ‘investimenti importanti fatti (uscite per circa 20 milioni di euro) e monte ingaggi innalzatosi/ obbligo di arrivare in Champions League’. L’allenatore di Castello di Cisterna è consapevole che quest’anno debba fare un salto qualitativo nella gestione di una rosa piu’ numerosa e qualitativamente migliore, ma sa anche che le dirette concorrenti per il terzo posto, si sono rinforzate, sono agguerrite, e godono di un clima maggiormente benevolo da parte della stampa nazionale. Ecco perché con quel ‘qualcuno si è montato la testa’, Montella ha voluto fare una sorta di richiamo alla compattezza dell’ambiente, consapevole che solo con questa ed il binomio umiltà/lavoro, la sua squadra, può fare strada. Perché, come direbbe il suo datore di lavoro in Fiorentina, mentre c’è chi lavora per unire, gli inquinatori di pozzi, piu’ realisti del re, amano dividere per imperare. 
     

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