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Antognoni a CM: 'A Firenze nessuno si è montato la testa. Bernardeschi è il nuovo volto del calcio italiano'
A dirlo è l’ex centrocampista della Fiorentina e della Nazionale italiana, Giancarlo Antognoni, ai microfoni di Calciomercato.com, parlando a margine dei festeggiamenti per i quarant’anni della società sportiva Isolotto di Firenze, tornando sulle polemiche per la sua mancata nomina a team manager azzurro, in favore del compagno di squadra a ‘Spagna ’82’, Gabriele Oriali.
Si può parlare di Federico Bernardeschi, attaccante classe ’94 della Fiorentina, come la faccia bella del calcio italiano?
“Si parla con insistenza in questo periodo di ragazzi italiani che vanno messi in condizione di poter giocare e Bernardeschi in questo momento rappresenta il prototipo di questo tipo di giocatore. Gia’ si è messo in evidenza nell’Under 21, ha fatto diversi gol con la squadra di Di Biagio; Montella lo ha fatto giocare in Europa League contro il Guingamp, ha fatto una rete bella ed importante, a questo punto credo che sia il volto nuovo di questo campionato italiano”.
E’una sconfitta invece per il calcio italiano che come club come il Milan debba fare plusvalenza vendendo giocatori come Cristante all’estero?
“Quella purtroppo è una filosofia che abbiamo iniziato non con Cristante ma già era partita con i casi Verratti o Immobile. Noi abbiamo invece acquisito giocatori stranieri. Se riusciamo a mantenere in Italia i migliori giocatori che abbiamo, sarebbe già un buon successo. Poi chiaramente tutto dipende dal dio denaro che oggi determina un po’ tutto nelle squadre e nelle società. Di conseguenza per arrivare ad un bilancio giusto, alle volte bisogna sacrificare qualche giovane”.
L’ha stupita l’inserimento positivo nel Milan di un giocatore come Bonaventura?
“Un po’ si perché pensavo rimanesse all’Atalanta anche se aveva avuto molte richieste da altre squadre. Pensavo anche che finisse alla Fiorentina perché ha avuto la possibilità di poterlo acquisire. Poi è finito al Milan, sta andando bene, e sono contento di questo. Credo che alla fine i risultati migliori sono quelli di acquisire un giocatore, possibilmente italiano, e farlo giocare”.
Da appassionato di calcio, anche internazionale, qual è il grande segreto del tecnico Rudi Garcia per far rendere così bene la sua Roma? “Si è un po’ adeguato al nostro calcio, con giocatori importanti ed una grande squadra. Ha portato quella novità che può essere soprattutto la fase offensiva. La Roma è sempre ben coperta, però quando riparte è molto pericolosa. Ha acquisito giocatori di corsa, come Gervinho, Iturbe e Destro, prendendo elementi molti veloci. Quindi punta a non prendere gol e poi ripartire velocemente in contropiede”.
Montella ha detto che qualcuno a Firenze si è montato la testa. Secondo lei a chi fa riferimento nelle sue parole il tecnico gigliato? “Nessuno si è montato la testa. La Fiorentina deve fare il suo campionato, cercando chiaramente di migliorare il quarto posto acquisito l’anno scorso. Purtroppo la sfortuna ha portato al nuovo infortunio di Rossi, cosa che ha pesato molto come contraccolpo psicologico. Speriamo non pesi durante il campionato con magari l’inserimento immediato dei nuovi arrivi e la crescita di giocatori come Babacar e Bernardeschi. A chi pensava all’obiettivo stagionale dello scudetto, dico che è ancora una parola difficile per questa squadra. Però se riesce a migliorare o confermare il campionato dell’anno scorso, penso che avrà fatto bene”.