Fiorentina, Sousa: 'Rossi? E' importante. Gomez? Deve lavorare per la squadra'
MERCATO - L'allenatore non si è smarcato da domande sul mercato, ma ha anche parlato delle situazioni singole, in particolare di Giuseppe Rossi, Mario Gomez e dei portieri: "Rossi? Bisogna trovare un equilibrio giusto per un ragazzo che ha sofferto, sappiamo che è importante come giocatore. Stiamo valutando lui come gli altri dal punto di vista fisico. Speriamo sempre di avere tutti i giocatori al loro miglior livello. Gomez? Deve cercare di massimizzare il suo potenziale al servizio della squadra, che è la cosa più importante. Cosa gli è successo? Non parlo del passato, chi lavorerà con me avrà una dimensione globale per rispondere al meglio sul campo.Tatarusanu? Tutti avranno le loro opportunità, poi tocca a loro. Voglio competitività in tutti i reparti, perché solo così si possono avere allenamenti ad altissimo livello.. Su chi possa arrivare in viola ha detto: "Abbiamo individuato dei profili e dobbiamo andarci sopra con velocità, perché spesso altri hanno più capacità economica di noi."Interrogato sul bisogno di un regista risponde: "Se oggi analizzate la nostra rosa, vi rendete conto di quali sono le nostre necessità... Preoccupato? Mai, anche se questo è un periodo un po' complesso, perché è periodo di mercato ed è stato cambiato da poco l'allenatore. Cercheremo di fare il meglio, contando anche sulla professionalità dei giocatori
STAFF E GIOVANI - Sousa presenta il suo staff:" E' giovane, lo imparerete a conoscere. Alcuni dei miei uomini lavoreranno anche nel settore giovanile, per accorciare ancora di più le distanze" e proprio i giovani sono importanti nel piano Sousa: "Sono un patrimonio del club, dobbiamo valutarli. Dobbiamo trovare i momenti giusti per integrarli. La base della squadra deve essere pronta per sostenere la crescita dei giovani. Voglio lavorare tanto sul settore giovanile. Quelli che devono continuare a giocare li manderemo in prestito. Chi potrà avere spazio durante la stagione resterà con noi.Vogliamo lavorare vicino ai giovani, vogliamo accorciare le distanze perché loro sono il futuro del club."
IL GIOCO - Il portoghese ha in mente un gioco ben definito per la sua Fiorentina: "Voglio una squadra che sia consapevole e aggressiva, con e senza pallone. I giocatori devono essere intelligenti tatticamente: a me piace difendermi avendo il pallone. I momenti del gioco devono essere insieme, per questo lavoriamo su tutte le fasi di gioco. Lavoreremo molto anche sui calci piazzati. Lo scorso anno abbiamo avuto un buon numero di gol fatti su queste situazioni, dobbiamo ancora migliorare. Ho già usato diversi sistemi di gioco: serve dinamicità in campo, i giocatori devono prendere decisioni in tempi rapidissimi. Vogliamo accorciare i tempi al massimo. Abbiamo iniziato con un 4-3-3, con un vertice basso ed uno alto. Occupiamo bene il campo in larghezza, ma questo non è sufficiente. Sono importanti i principi del gioco, non i moduli.
I TIFOSI - Largo spazio è stato dato anche ai tifosi, fondamentali per il nuovo allenatore:" Hanno bisogno di sentirsi rappresentati in campo, noi lavoreremo anche per questo. Il tifo è molto caldo, quando spinge la squadra è micidiale. La chimica con la gente la dobbiamo trovare al più presto, è un plus in più e ci credo tantissimo. Le parti quando sono tutte insieme sono più forti".Allo stesso tempo Sousa non crede agli allenamenti a porte aperte: "Non credo sia una cosa fondamentale, contano di più i valori. Ma comunque li voglio vicini. I tifosi devono capire che noi abbiamo bisogno di preparare le partite. Perché potremmo accogliere i tifosi, ma non possiamo tenere fuori i giornalisti... Sicuramente però apriremo l'allenamento più di due volte all'anno... Stiamo studiando con la società il giorno per il tifoso, affinché possa stare vicino a noi anche nel corso della settimana.
LO STILE FIORENTINA - La Fiorentina deve avere una cultura, è questo è uno degli obiettivi del tecnico:"Quanto più hai radicato la tua cultura e meglio è, chi arriva poi riesce ad identificarsi meglio. Servono anni per questo obiettivo. Adesso abbiamo un numero alto di diverse culture, ma per me la cosa fondamentale è avere un'identità comune da trasmettere in campo". Con queste parole descrive il progetto:"Mi piace pensare che abbiamo passato un'idea, un desiderio. Ci vogliamo mettere insieme per avere stabilità e per creare la miglior squadra possibile. Mi piace competere subito, voglio vedere competizione per una maglia da titolare. Con il collettivo possiamo fare risultati positivi. Non parlo dei singoli accostati a noi, parlo solo dei miei giocatori. Certo, dobbiamo migliorarci in alcuni ruoli, ma non diciamo quali... Farò di tutto per farmi ricordare da questa città per quello che ho fatto sulla panchina della Fiorentina".