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    Fiorentina senza costrutto, Italiano non ci capisce un'acca: la Salernitana fa tris con merito e ora vede la salvezza

    Fiorentina senza costrutto, Italiano non ci capisce un'acca: la Salernitana fa tris con merito e ora vede la salvezza

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    E tre. Dopo Sampdoria e Udinese, la Salernitana infilza anche la Fiorentina (2-1). Tre gare, nove punti in una settimana. Risale la classifica la squadra di Nicola e merita applausi convinti. La Viola appassisce nelle sue circonvoluzioni senza sugo né costrutto. Aveva raddrizzato il risultato con un gol di Saponara, subentrato al marmoreo Ikoné, pareggiando il vantaggio iniziale di Djuric (gran zuccata al minuto 9’ del primo tempo) ma non si può pretendere di portare a casa punti giocando al calcio una ventina di minuti appena. Il là al nuovo vantaggio granata peraltro è venuto da una clamorosa topica difensiva di Igor, già a lungo annaspante nel cozzo col gigante Djuric. Palla morbida da domare o rinviare a centroarea, Igor tenta un improbabile controllo, spunta alle sue spalle Bonazzoli e col sinistro di rapina spedisce il pallone alle spalle di Terracciano. Mancano appena una dozzina di minuti al 90’ ed è chiaro che alla Fiorentina non riuscirà la seconda rimonta. Verdetto indiscutibile, comunque, Quasi un’ora di Salernitana a tutta birra, pressing alto, marcature feroci, raddoppi virulenti. La Viola non ci capisce un'acca, traccheggia, non le riesce di sottrarsi alla gabbia mobile allestita da Nicola, che seguirà tutto il match in trance agonistica, tirandosi via le scarpe quasi volesse adoperarle per battere il chiodo della riscossa nella testa die suoi.

    CRONACA - E i suoi lo ripagano con un primo tempo al limite della perfezione. Subito tre occasioni in otto minuti per il farfallino Verdi, che aveva risolto in articulo mortis il recupero di Udine. L’equilibrio lo rompe il testone del gigante Djuric, che si avvita sul corner e spedisce il pallone alle spalle di Terracciano. L’Arechi è una bolgia festante e trascina i granata all’arrembaggio. Il lampo viola con Gonzales (mancato impatto di testa col pallone spedito da sinistra da Biraghi) è un fuoco di paglia. La bacchetta del gioco la tiene ben salda in mano la Salernitana che attacca anche con gli esterni bassi e costringe gli interni viola (Amrabat, Duncan) ad un faticoso lavoro di contenimento. Davanti Cabral si segnala per un paio di colpi di testa sul secondo del quale entra in collisione con Fazio, il centravanti rimedia una ferita alla testa suturata con qualche punto. La Salernitana è un mare in tempesta, attacca ad ondate, Coulibaly, Bohinen ed Ederson assistiti al largo da Mazzocchi e Zortea costringono gli avversari a stare bassi e le ripartenze della squadra di Italiano sono punture di spillo, velleitari tentativi di scardinare la cerniera granata, che si alza e si abbassa compatta e non concede spazi. La Viola peraltro neppure cerca la profondità e si irretisce da sé in un palleggio stretto senza sbocchi che esalta le doti acrobatiche di Fazio, Gyomber e Ranieri. Italiano capisce che così non può andare avanti e in apertura di ripresa mette mano alla sua squadra. Fuori ikoné, monumento all’inutilità, e dentro Saponara, Gonzales da sinistra passa a destra. Nicola tira via Verdi e si affida alle arti dell’antico Ribery. Con l’ingresso di Odriozola per Venuti finalmente la Fiorentina ingrana le marce alte, il laterale padroneggia la fascia destra e affonda, costringendo Ranieri a stare basso. Una sua incursione al 18’ libera Saponata a centroarea, controllo e destro in girata che fa secco Sepe: 1-1. A quel punto ci si aspetterebbe una Fiorentina rinfrancata che affonda il colpo alla ricerca dei tre punti, preziosi in chiave Europa. Macché: la Viola appassisce, l’ingresso in campo di Terzic e Callejon per Biraghi (tra i meno peggio nel primo tempo) e Maleh spegne la spinta sugli esterni (lo spagnolo si inventa interno a destra) e la Salernitana riprende coraggio e quota. Ha speso moltissime energie fisiche e mentali nel forsennato prodigarsi della prima parte della gara, ma è vero che è lo spirito che muove la materia e i ragazzi di Nicola, spronati dagli urlacci del tecnico che in panchina sembra posseduto e si agita come un ossesso, rimettono il capino fuori dal bunker. L’avvisaglia al gol che deciderà la partita è la reta annullata a Bohinen poco prima della mezz’ora di gioco. Il norvegese era scattato in posizione di fuorigioco sul tocco illuminante di Ribery che aveva tagliato fuori la difesa viola, colta in controtempo. Appuntamento soltanto rimandato. Da un errato disimpegno di Milenkovic nasce il gol di Bonazzoli che rapina letteralmente il pallone dal controllo impacciato di Igor e col mancino trafigge Terracciano. Bolgia in campo e sugli spalti. Alla Viola resta la briciola di un cross del solito Odriozola sul quale Piatek manca l’appuntamento col pallone per un soffio. Troppo poco per lagnarsi di una sconfitta che fa male al morale e alla classifica. La Salernitana sale a quota 25 e intravvede il miraggio, pardon non è più un miraggio la salvezza. E’ diventata una reale possibilità.

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    IL TABELLINO

    Salernitana-Fiorentina 2-1 (primo tempo 1-0)


    Marcatore: 9’ Djuric (S), 19’ st Saponara (F), 34’ st Bonazzoli (S)

    Assist: 9’ Bohinen (S), 19’ st Odriozola (F), 34’ st Ruggeri (S)

    SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Gyomber, Fazio, Ranieri; Mazzocchi, Lassana Coulibaly (30' st Kastanos), Bohinen, Ederson, Zortea (30' st Ruggeri); Djuric (30' st Bonazzoli), Verdi (1' st Ribery). A disp: Belec, Russo, Di Tacchio, Dragusin, Capezzi, Delli Carri, Mikael, Perotti. All: Nicola.

    FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Venuti (14' st Odriozola), Milenkovic, Igor, Biraghi (22' st Terzic); Maleh (22' st Callejon), Amrabat, Duncan; Gonzalez, Cabral (14' st Piatek), Ikoné (1' st Saponara). A disp: Dragowski, Martinez Quarta, Bonaventura, Sottil, Bianco, Nastasic, Kokorin. All: Italiano

    Arbitro: Massa di Imperia

    Ammoniti: 22’ Gyomber (S), 37’ Milenkovic (F)

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