A margine della conferenza stampa di presentazione di Joan Verdù ha preso la parola anche il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè. "Non riesco a capire l'ipercriticità nei nostri confronti, non abbiamo mai parlato della volontà di 'rientrare' economicamente. Abbiamo intrapreso un percorso basato sul fair-play finanziario, la mancata cessione a titolo definitivo di Mario Gomez ci ha bloccato alcune situazioni, ma tutti i manager presenti hanno lavorato al meglio. Il mercato? Il percorso con Savic era finito, abbiamo preso giocatori funzionali alle nostre logiche. Per la difesa avevamo quattro obiettivi: Mexes era praticamente chiusa, Denayer ha preferito giocare la Champions, gli altri non li dico perché siamo ancora sui giocatori. A gennaio sappiamo che dobbiamo prendere due giocatori, uno dei quali sarà un difensore e l'altro un centrocampista centrale".

"Della Valle? Non vedo la voglia di non investire, non ci serviva un mercato pirotecnico come quello del Milan. Forse c'è stato un errore di comunicazione con la città, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. Se non avessimo trovato Blaszczykowski e contemporaneamente un accordo con il Betis, Joaquin sarebbe rimasto qui: il suo recupero mentale sembrava impossibile, non ci abbiamo dormito la notte, ma poi siamo stati bravi e fortunati a trovare Kuba". 

Pradè si è espresso anche sul caso Salah: "Ho sbagliato a dire che sarebbe sicuramente rimasto con noi. Non si finisce mai di imparare in questo lavoro, ma non avrei potuto immaginare un cambiamento così repentino: la carta privata ha voluto firmarla lui, adesso per noi è comunque una situazione dimenticata".