Fiorentina, Odriozola si racconta: 'Firenze adesso è casa mia. Il mio riscatto? L'Europa è importante ma non fondamentale'
“Qual è il suo record sui 100 metri? Prima o poi lo voglio scoprire, non mi hanno mai cronometrato. I compagni mi chiamano Usain Bolt, oppure Motorino o Cavaliere, il terzo mi sembra molto snob. Ho sempre ammirato l’eleganza del gesto atletico, Bolt per me è una leggenda. Amo gli animali e la bellezza in genere, sono davvero nel posto giusto. Anche al mio cane Paco, un husky, piace da pazzi Firenze. Me lo ha detto, è una mia Intuizione. E poi su Firenze è impossibile non essere d’accordo. Una delle città più belle del mondo, con radici forti, gente vera. Tipo i baschi d’Italia? Il senso di appartenenza è quello e piace da matti, non solo a me, si figuri che mia nonna e Brunelleschi. Mia nonna è venuta a Firenze quando ha compiuto 80 anni e l’ho portata in cima alla Cupola. Mamma mia che spettacolo, ci fermavamo ogni venti scalini per farle prendere fiato, ma le ho fatto conoscere la magnificenza di Brunelleschi. E rimasta senza parole, Firenze fa questo effetto. Ogni volta che vado agli Uffizi mi ci perdo. E il David? Mamma mia”.
Il terzino spagnolo ha poi raccontato le sue esperienze sul campo di gioco: “Sono sempre Alvaro, non Odriozola. Faccio quello che mi piace e poi penso che sono ’anche’ un calciatore. Non succede mai il contrario. Se riguardo mai le foto del passato? Tipo quella in cui solleva la Champions? Quando la rivedo, provo soprattutto orgoglio. Tutti i calciatori vorrebbero vincere la Champions, io ci sono riuscito, anche se ho giocato poco ho fatto un assist per Lewandovski negli ottavi di finale. Però vorrei rivincerla da titolare. Meglio comprimari al top o protagonisti altrove? Io preferisco sentirmi importante, al top oppure altrove. E qui c’è un senso di appartenenza che mi fa venire i brividi. E’ arrivato il momento di parlare del mio futuro? Ah, ma è davvero presto. Ci sono ancora 3 mesi e lotteremo fino in fondo per l’Europa League. senza dimenticarci il ritorno di Coppa Italia contro la Juve. Una qualificazione alle coppe europee potrebbe essere importante per il mio riscatto, ma non decisiva. Quando ho detto sì, la Fiorentina non faceva le coppe. Credo che la mia scelta avrà molto peso, ma con onestà devo dire che alcuni margini non dipenderanno da me. Il Real resta sempre il Real? Il club più famoso nel mondo, in qualunque parte tu vada trovi sempre qualcuno che indossa la maglietta del Real. La scorsa estate ero in vacanza su una piccola isola delle Bahamas e mi hanno riconosciuto, è pazzesco. Però ripeto: qui a Firenze mi sento a casa, dal presidente Commisso in poi questa è una grande famiglia. Distrae”.
Ha parlato anche di Vincenzo Italiano e di Vlahovic: “È l’allenatore più preparato che abbia mai avuto, dopo 5 minuti sa già dirti come far male all’avversario. E poi pensa al calcio h24, è incredibile, mai trovato un tecnico così. Negli spogliatoi ci diciamo che deve avere una moglie molto paziente. Che voto mi do per ora? Il giudizio è positivo, ma sono sempre critico verso me stesso: un gol e un assist sono pochi. Se qualcuno di voi ha mandato un messaggio a Vlahovic dopo l’eliminazione in Champions? Io sinceramente no. Ho visto la partita, sono spagnolo e quindi mi fa piacere sia andata così. Poi so che tutta la città faceva il tifo per il Villarreal e Firenze è anche casa mia...”.