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    Fiorentina, ritratto di Mario Gomez: 'È una buona forchetta'

    Fiorentina, ritratto di Mario Gomez: 'È una buona forchetta'

    • L.C.
    "Non avevamo pubblicizzato la visita, lo sapeva solo un dipendente del locale, che aveva portato i suoi familiari". Ma i clienti del Pollo d'oro a cena venerdì 24 nel ristorante-pizzeria di via Frosini hanno riconosciuto subito Mario Gomez, attaccante della Fiorentina fresco di gol (un po' fortunoso a dire il vero) nei quarti di finale contro la Dinamo Kiev. E' partito un tam tam sui social network, foto scattate di sfuggita a lui e alla fidanzata Carina Wanzung,spendida anche in jeans e maglia bianca. Sono arrivati i giornali, e soprattutto i tifosi viola. Inevitabile in una città piccola come Pistoia. Lui, Gomez, si è concesso con un sorriso a foto e autografi, e poco prima delle undici ha lasciato il locale. "Non avevamo pubblicizzato l'evento - ripete Stefano Parenti, titolare del Pollo d'oro - A dire il vero volevamo fargli trascorrere una serata tranquilla, ma Mario non è passato inosservato".
    Il Pollo d'oro è una delle pizzerie più conosciute di Pistoia, ha aperto i battenti nel 1963. Come ha fatto Marione Gomez, 29 anni, numero 33 dalle alterne fortune in maglia viola, ma comunque autore di 10 gol tra campionato e coppe nell'attuale stagione, a ritrovarsi in via Frosini? Merito di un Maggiolone cabriolet, da cui la famiglia Parenti ha deciso di separarsi, dopo oltre 30 anni, e che è finito nel garage del signor Ferdinand Wanzung, babbo di Carina, la modella 34enne fidanzata con Gomez. "Abbiamo inserito l'annuncio su internet - racconta Parenti al quotidiano Il Tirreno, che fa anche parte del consiglio direttivo Fipe-Confcommercio - e il signor Wanzung ha deciso di acquistarlo. Siamo andati a Edelsberg (vicino Monaco, ndr), dove abita la famiglia Wanzung, e abbiamo conosciuto lui e la mamma di Carina, Edith". I coniugi Wanzung avevano promesso di visitare Pistoia appena possibile, e l'occasione si è presentata in concomitanza con il ritorno dei quarti di Europa League. "Giovedì abbiamo assistito alla partita con loro, e venerdì sera sono venuti a cena da noi. Mario, tra l'altro, si era allenato dalle 15 alle 18, ed era piuttosto stanco". E anche affamato. "Una buona forchetta " sorride Stefano Parenti.  Primo di farfalle con radicchio e gorgonzola, pizza con ingredienti a sua scelta:  mozzarella di bufala, capperi e salamino. Cena tranquilla, fino all'arrivo di curiosi e tifosi in cerca di una foto ricordo col campione del Bayern. Parenti sarà tifoso viola, chiediamo... "A dire il vero no - risponde - tifo Inter, ma mio nonno - aggiunge come se dovesse scusarsene - è stato tra i soci fondatori dell'Ac Fiorentina". Correva l'anno 1926, il nonno si chiamava Vittorio Parenti.

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