Calciomercato.com

  • Getty Images
    Fiorentina, l'inamovibile Marcos Alonso e il calcio come 'affare di famiglia'

    Fiorentina, l'inamovibile Marcos Alonso e il calcio come 'affare di famiglia'

    • Francesco Benvenuti

    Marcos Alonso Mendoza, madrileno di nascita e madridista di formazione calcistica, a 25 anni ancora da compiere è ormai ufficialmente uno degli inamovibili di Paulo Sousa. Non solo e soltanto per l'infortunio di Pasqual - la bandiera viola ne avrà per almeno tre settimane - ma sopratutto per quella sua unica capacità di unire fisicità, atletismo e un piede educato. 

    Cresciuto nella cantera delle Merengues, il figlio di Marcos Alonso Peña, ex giocatore di Atletico Madrid e Barcellona tra gli anni '70 e '80, e nipote di Marquitos, storico difensore del Real che superò, nella finale di Champions '56/'57, proprio la Fiorentina, gioca appena sessanta secondi in prima squadra, alla 30° giornata del 2009/2010 in casa del Racing Santander. 

    Si parlò di un trasferimento al Benfica, alla fine la spuntò il Bolton allora allenato da Owen Coyle: 9 presenze - tra Premier, FA Cup e League Cup - per 752 minuti totali il primo anno; la seconda stagione, pesantemente condizionata dagli infortuni - frattura del menisco e caviglia - gli impedirono di trovare continuità. Il Bolton retrocede e lo spagnolo trova, finalmente, spazio: il 2012/2013 è il primo, vero anno di Marcos Alonso tra i pro: 26 presenze, 4 gol e 2 assist il bilancio conclusivo di fine anno. 

    Da svincolato arriva alla Fiorentina, firmando un triennale: 9 partite non bastano, perché i Viola lo mandano in prestito al Sunderland, dove colleziona da gennaio 2014 20 presenze totali. La carriera dello spagnolo fatica ad ingranare, il suo ritorno a Firenze viene accolto con scetticismo: colleziona 22 presenze in serie A, 10 in Europa League e 3 in Coppa Italia, alternando prestazioni incoraggianti ad altre in chiaroscuro, lasciando solo intravedere il suo strapotere atletico. 

    'Manca un terzino sinistro', si sussurrava negli ambienti fiorentini. L'insistenza su Marcos Alonso, anche in estate, non aveva convinto, ma è stato il classe '90 stesso a scacciare via ogni dubbio. 

    Onnipresente in stagione - eccezion fatta per il primo tempo di Carpi - la magia su punizione con il Milan, l'inserimento vincente con il Torino, l'assist al bacio per Kalinic contro il Bologna sono i sigilli più visibili di questo avvio di stagione. Il rinnovo con la Fiorentina fino al 2018 sembra ad un passo, come testimoniato a più riprese dal padre-procuratore. Il modo di porsi di Sousa sembra aver avuto effetti straordinariamente benefici sull'ex canterano del Real, vero e proprio martello pneumatico della fascia di questa Fiorentina post-Montella.

    Nelle vene di Marcos Alonso scorre football - il suo dna parla chiaro - e dopo anni di intoppi e ostacoli, il talento dell'iberico è finalmente esploso: pensare ad una Fiorentina senza di lui sembra, in questo momento, pura follia. Con l'Inter la corsia mancina ritroverà, da titolarissimo e con convinzione, quello che, a tutti gli effetti, ne è legittimo proprietario. Strano il calcio, vero?


    Altre Notizie