Fiorentina, Marchionni non scenderà alla prossima...
'Da qui alla fine della stagione avrò bisogno di tutti. L'importante sarà farsi trovare pronti alla stazione'. Delio Rossi al termine dello scorso mercato invernale non sapeva veramente dove sbattere la testa. Aveva chiesto una rosa più 'asciutta', con meno doppioni soprattutto, e di allontanare qualche testa calda. Aveva sollecitato rinforzi nel parco offensivo e a centrocampo. Niente di tutto questo, anzi in certi casi le mosse nel mese di gennaio sembravano andare esattamente all'opposto delle sue richieste. E così nella rosa più sgangherata della storia viola, dove esistono quattro esterni destri offensivi e una sola prima punta, che fra l'altro non segna da 790 minuti (contando solo l'esperienza a Firenze), anche chi era sparito dai radar della prima squadra è stato ripescato. E non ha deluso.
Marco Marchionni si era eclissato dopo la neve mista a pioggia del 9 marzo 2010, serata in cui la Fiorentina venne eliminata dalla Champions League dal Bayern Monaco, più per demeriti di Ovrebo che per meriti di Robben e compagni. Da quel momento l'esterno destro offensivo, soprattutto con il cambio di gestione tecnica da Prandelli a Mihajlovic, era finito fra panchina e (soprattutto) tribuna. Le colpe del 31enne di Monterotondo? Aver rifiutato trasferimenti in sequenza - uno al Cesena, allestito da Corvino per portare in maglia viola Giaccherini -, e soprattutto il suo (presunto) scarso adattamento al 4-3-3 disegnato da Mihajlovic. Eppure Marchionni, cui la maggioranza dei tifosi viola ha invece rimproverato più che altro quel suo ingaggio troppo elevato, non ha mai fatto mancare il suo contributo positivo quando c'è stato bisogno di lui.
Non è un caso che fu ripescato in Fiorentina-Genoa 'da dentro o fuori' della passata stagione, e anche ieri, a Marassi, ha dimostrato di essere sì un ottimo elemento aggregativo nel gruppo, quasi una 'mascotte', ma anche sapiente consigliere dei giocatori più giovani, nonché un professionista coi fiocchi, che nel 4-4-2 ha messo in luce propensione al sacrificio, spinta offensiva e qualche buon cross. L'ex di Parma, Empoli e Juventus non solo si è fatto trovare pronto alla fermata del treno condotto da Delio Rossi, ma molto probabilmente ha già prenotato i biglietti le ultime 9 giornate di campionato. In momenti di 'tempesta', meglio la sua affidabilità e sicurezza che l'estro senza raziocinio di Cerci. Poi a giugno, le strade si separeranno, con tanti saluti ad un professionista tenuto, ingiustificatamente, troppo a lungo in naftalina.