Fiorentina, no a Ljajic:| Mihajlovic conferma il 4-3-3
Fuori Mutu, dentro Ljajic. Ragionamento logico, che non fa una piega. Scontato, quasi. Che però potrebbe rivelarsi sbagliato. Perché il Piccolo Principe non convince. Con il Cesena, addirittura, è finito in tribuna. E non è la prima volta. Questione di rendimento. Il giovane serbo è partito forte, prima di perdersi lentamente. Un avvio di campionato da protagonista (forse l'unico tra i viola), qualche golletto (soltanto uno, però, su azione), poi la crisi. Normale per un ragazzino del '91, anche e soprattutto in un'annata per larghi tratti disgraziata.
Tante pressioni, poca possibilità di rischiare. Nelle difficoltà, meglio l'esperienza. Questo il sillogismo tutto italiano. Per questo Adem è pian piano finito ai margini, prima di lasciar definitivamente spazio al grande maestro: Mutu. Ora che il romeno non c'è, però, Ljajic vorrebbe giocare. Ha rabbia, voglia di dimostrare il suo valore in attesa di un sogno: giocare al fianco di Jovetic, il suo 'fratello maggiore'. Per questo ci sarà tempo, però. Il prossimo anno. Il presente è un'altra storia e racconta di un Mihajlovic intenzionato a cambiare modulo. Escludendolo ancora.
Rombo accantonato (in attesa del Fenomeno) e Vargas spostato in avanti. E' una concreta possibilità, ma non ancora una certezza. Sottile la linea del dubbio. Puntare sulla voglia di riscatto del giovane Adem o affidarsi ancora all'usato sicuro? Il mister osserva. E valuta. Diciamo che al momento il borsino vede in rialzo le quotazioni del 4-3-3, con Marchionni e il peruviano ai lati di Gilardino. A quel punto cambierebbe (ovviamente) anche il centrocampo. Montolivo regista, Donadel interno sinistro e Santana 'alla Behrami'.
(La Repubblica - Edizione Firenze)