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    Fiorentina, Sousa non può e non vuole sbagliare in Europa League

    Fiorentina, Sousa non può e non vuole sbagliare in Europa League

    • Francesco Benvenuti

    Paulo Sousa fin qui ha collezionato risultati ed elogi, ma giudicare in maniera definitiva il lavoro di un allenatore a novembre sarebbe piuttosto paradossale. Archiviato il largo successo con il Frosinone e il ritorno in testa alla classifica di Serie A, la Fiorentina si riproietta nuovamente verso l'Europa League. 

    Chiedersi se concentrarsi maggiormente sul campionato o sulla competizione continentale, è uno degli 'sport' degli ultimi giorni fiorentini, ma questa filosofia non fa parte né del modo di lavorare dei Della Valle né di Paulo Sousa e, quindi, il Lech Poznan è il primo, vero banco di prova della stagione della Fiorentina. La squadra viola, ultima nel proprio girone ad un punto di distanza dal duo Lech-Belenenses e a meno tre dal Basilea capolista, deve necessariamente vincere per non rischiare di compromettere la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. 


    Un'eliminazione, da qualsivoglia competizione, lascia sempre strascichi negativi: per un allenatore come Sousa, che ha fatto di 'ambizione, cultura del lavoro e passione' tre dei suoi mantra fin dalla presentazione estiva, considerare l'Europa League 'minore' rispetto al Campionato sembra qualcosa di irragionevole e incongruente. Non va accantonata la considerazione legata al Ranking Uefa: la Fiorentina, che per tre anni consecutivi è arrivata quarta in campionato, ha pagato le conseguenze di crociate europee, da parte di tutte le squadre italiane, che troppo spesso hanno trattato con superficialità l'Europa League, al punto da perdere un posto in Champions. Non se lo può permettere l'Italia e non se lo può permettere la Fiorentina. Il Lech, dopo il successo al Franchi, ha collezionato due vittorie ed un pareggio tra campionato e coppa di Polonia e può considerare l'Europa il trampolino di lancio per rialzare la testa in una stagione fin qui travagliata. 

    La Fiorentina ha perso cinque partite in questa stagione e il k.o interno con i campioni di Polonia è stato, a livello di prestazione e rendimento, forse il punto più basso dall'avvento di Sousa in panchina. Nelle orecchie dei giocatori viola non può che risuonare la mentalità vincente del proprio tecnico, per questo l'obiettivo dev'essere rimediare a quel passo falso decisamente inaspettato, perché le tre rimanenti partite infrasettimanali del girone di Europa League vanno comunque disputate e perché, più avanti, il turno diventa ad eliminazione diretta, lasciando così campo più alle ambizioni che alle scorie o alle tossine fisiche da eliminare. I conti, poi, si faranno in primavera, ma questo è lo spirito che Sousa ha voluto fin da subito inculcare ai propri giocatori: prendere o lasciare. In Europa League sarà vera Fiorentina. 
     


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