Fiorentina e Juventus: ecco cosa si sono detti a pranzo
L.C.
Antipasti misti toscani, con tanto di crostini con i fegatelli, insalata di riso, omelette, verdure miste con funghi trifolati, vitello tonne', macedonia, dolce e per chi lo gradiva oltre al caffe', cantuccini con il vin santo. Questo il menu' del pranzo andato in scena ieri presso 'Villa Cora', voluto dalla Uefa, prima della sfida che poi si è giocata al Franchi, fra i dirigenti viola e quelli della Juventus. Da una parte il patron Andrea Della Valle, l'amministratore delegato Sandro Mencucci, il d.s. Daniele Prade' ed il consigliere d'amministrazione Carlo Montagna; dall'altra Andrea Agnelli, presidente bianconero ed il d.g. ed amministratore delegato Beppe Marotta. Un convivio cui la Fiorentina ha partecipato per puro protocollo Uefa, ma che il club viola non aveva richiesto, tanto che a parte una lunga chiacchierata andata in scena nel cuore del pranzo fra i due Andrea, Della Valle ed Agnelli, le due delegazioni calcistiche si sono quasi evitate, con cordialità principalmente fra Beppe Marotta ed il duo Prade'-Mencucci, soprattutto perchè i tre si frequentano anche in Lega Calcio. Assenti, ma non soltanto perchè impegnati in altri luoghi d'Italia, Diego Della Valle e John Elkhann, che detengono le rispettive casse dei due club e che si 'detestano' per le note vicende legate alla scalata Rcs. Si è parlato di calciomercato fra i due club, con Andrea Della Valle che ha sottolineato con stile al pariruolo Andrea Agnelli l'affaire Berbatov ed il pressing insistente su Jovetic, ma anche di futuro della Lega Calcio. A rivelarlo lo stesso azionista di riferimento viola, ieri, nel post gara: “La Juventus è una società importante. Abbiamo parlato di passate vicende, come di Berbatov, ma anche di Lega Calcio con Andrea Agnelli,che è un ragazzo serio, anche perchè con i bianconeri si è nemici in campo, mentre fuori....Sulla Lega ci sono tante cose che ci accomunano, ed altre no. E'stato un pranzo per procollo, quindi era doveroso esserci'. A sottolineare che, insomma, in quelle due ore trascorse sotto il dehors di Villa Cora si è parlato di un po' tutto, ma anche alla fine certe ferite, specie sul mercato, si sono rimarginate, ma la cicatrice non se ne andra' mai via.