Jovetic, tre ipotesi per il futuro
Ad osservarlo lontano dai riflettori e dalle telecamere, Stevan Jovetic è un normalissimo ragazzo di 23 anni. Una persona per bene, che si diverte in maniera non eccessiva, che ama scherzare, sorridere e fare anche delle gag, come quella inscenata venerdì scorso, al termine della rifinitura alla vigilia della gara contro la Roma, con un tifoso: i due si prendevano in giro su chi riusciva meglio ad imitare i wrestler che si mettono in posa per i muscoli. Rideva a trentadue denti, Jovetic, in quel pomeriggio assolato, pochi istanti prima di vedere la 'fly' di una tv satellitare all'esterno dei campini e rabbuiarsi, anche davanti ai supporters viola che nel chiedergli una foto o un autografo gli chiedevano un sorriso. La dura verità è che Jo-jo è una persona buona e leale, e proprio per questa sua ultima caratteristica è forse troppo legato al suo procuratore Fali Ramadani, verso il quale si sente riconoscente per averlo fatto sbarcare nel ricco campionato italiano. Non è azzardato dire che se il numero 8 della Fiorentina avesse un altro tipo di procuratore molto probabilmente non starebbe subendo quella pressione psicologica che inevitabilmente influisce in negativo sulle sue prestazioni.
Ma al di là di quello che sta tentando di 'apparecchiare' Ramadani fin dalla scorsa estate, ovvero il passaggio alla Juventus, in modo da percepire l'altissima commissione per il trasferimento (si parla di oltre un milione di euro) promessagli dai dirigenti bianconeri, il futuro di Jovetic sarà deciso da una chiacchierata fra il giocatore e il presidente Della Valle pochi giorni dopo la fine del campionato, e sono almeno tre gli scenari che si presentano. Perchè anche se Ramadani ha già da tempo riattivato i suoi canali con i bianconeri, le possibilità di vedere il montenegrino a Torino l'anno prossimo non sono superiori al 10%. I rapporti fra Juve e Fiorentina continuano ad essere pessimi, perchè Diego Della Valle non ha ancora dimenticato il tentato strappo di Cesare Prandelli, e perchè la ferita per l'affare Berbatov è tutt'altro che rimarginata (peraltro i dirigenti viola, allo Juventus Stadium, sono stati accolti in maniera pessima). Tuttavia il d.s. Daniele Pradè sa bene che quando c'è da fare mercato si possono mettere da parte anche vecchi rancori: secondo lui, davanti ad una ricca offerta economica (fra i dieci e i quindici milioni di euro), e un conguaglio tecnico adeguato (Marrone e Quagliarella), Jovetic sarevve volentieri impacchettato per Torino.
Le chance maggiori però ce l'hanno i club inglesi: Manchester City e Arsenal. Il problema sorgerebbe se ad acquistare Jo-jo fosse la società dello sceicco Mansour, che non ha nessuna intenzione di versare una cospicua commissione a Ramadani per il trasferimento, avendone già pagata una molto alta, la scorsa estate, per l'arrivo di Nastasic. In questo caso Ramadani sarebbe assai intransigente sul possibile rinnovo di Ljajic con la Fiorentina, 'costringendo' o quasi i Della Valle alla cessione anche del ragazzo di Novi Sad. Ma c'è anche una terza ipotesi, anch'essa quotata intorno al 10%: la permanenza del giocatore almeno per un altro anno a Firenze. Potrebbe essere così tanto persuasivo Andrea Della Valle con il suo giocatore migliore, promettendogli un grande rafforzamento per la Fiorentina, che Jovetic si convincerebbe a restare in un ambiente che già conosce, in una realtà che lo ama, magari un adeguamento ulteriore di contratto. In questo caso la sete di 'batter cassa' di Ramadani verrebbe parzialmente soddisfatta con le sicure partenze di Adem Ljajic ma anche di Haris Seferovic.