Fiorentina, ecco cosa cambia il mercato
Si chiama mercato di riparazione, ma spesso le trattative di gennaio portano nelle squadre di calcio giocatori poco conosciuti, che hanno bisogno di tempo per essere inseriti e passano il resto della stagione relegati in panchina. E' stato così anche per la Fiorentina, che a inizio 2013 acquistò Wolski e Compper: il primo tutt'ora non pare aver finito il processo di apprendistato calcistico in Italia, tanto che proprio Montella lo ha tenuto fuori dalla lista per l'Europa League. Invece in questa sessione di mercato la società viola pare aver invertito le proprie scelte, scegliendo elementi che siano pronti subito all'uso e che potrebbero presto scalzare le gerarchie dei già presenti nella rosa viola fin dal ritiro di Moena.
Matri ad esempio difficilmente perderà la maglia da titolare quando tornerà Mario Gomez, anzi l'ex Milan, Juve e Cagliari sembra sulla carta il partner ideale del bomberone tedesco, tanto che Montella sta costruendo un gioco che sviluppi i cross dalle fascie con Pasqual o Vargas da una parte e Cuadrado o Joaquin dall'altra, che sappiano esaltare le doti da attaccante rapace del numero 32 di Sant'Angelo Lodigiano.
Anderson è un centrocampista mancino come pochi ce ne sono in Europa e che mancava nella linea mediana gigliata, tanto che il mister gigliato non ci ha pensato un attimo a gettarlo nella mischia solo dopo un paio di allenamenti con i compagni con Genoa e Cagliari poi. La scelta dell'ex Reds va inquadrata con la volontà non solo di sgravare da compiti di inserimento senza palla in area di Pizarro, ma anche di consentire a turno a Borja Valero e Aquilani di proporsi in fase di palla inattiva. Il brasiliano, alla luce dell'infortunio di Ambrosini è destinato a giocare tantissimo, soprattutto fra Coppa Italia e campionato non essendo stato inserito nella lista di Europa League.
Diakité è l'ultimo acquisto in ordine cronologico della Fiorentina, ma paradossalmente uno dei più voluti per rinforzare la difesa, nonostante la ricerca innanzitutto di un possibile svincolato di lusso come Vidic o un usato garantito come Dainelli. L'ex di Lazio e Sunderland è per Montella il difensore perfetto non solo come alternativa a Tomovic da terzino destro in una linea a quattro, ma soprattutto da centrale di destra nella difesa a tre a cui il tecnico gigliato pensa nella rivoluzione tattica che arriverà appena tornerà Mario Gomez. Il ragazzo passato nel Pescara Primavera ha quella fisicità, quell'atleticità e quella capacità di lettura sulle palle inattive che è mancata alla Fiorentina soprattutto nel girone di andata di questo campionato. Non a caso Diakité sembra aver già scavalcato nelle gerarchie Roncaglia, in piena fase involutiva.