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Fiorentina, il dt Burdisso lascia: "Posso solo dire grazie, spero che ci ritroveremo in futuro"
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"Tre anni... Per me Firenze e la Fiorentina sono stati una seconda casa. Storicamente c'è un legame molto bello con gli argentini, mi sono sentito a casa con società e tifosi, sempre in grandissima sintonia".
LA SCELTA NEL 2021 - "Ci siamo scelti a vicenda. La Fiorentina aveva bisogno di una figura tecnica, io stavo cercando un progetto adatto per tornare in Europa. Per me la Fiorentina è stata una grande opportunità di crescita".
RAPPORTO CON COMMISSO - "Famiglia. Il presidente, sua moglie, suo figlio mi hanno fatto vivere la città. Abbiamo vissuto come in un contesto familiare, mi sarebbe piaciuto condividere più tempo con Commisso perché tutte le volte che è arrivato in Italia l'atmosfera è cambiata".
MOMENTI - "Abbiamo avuto una crescita costante, un centro sportivo unico. Ogni momento vissuto in questa grande famiglia ha avuto valore".
BARONE - "Faccio fatica a parlarne senza emozionarmi. Abbiamo avuto un legame molto intenso, quando sono arrivato dopo poco abbiamo avuto un confronto molto acceso e lui era freddo nei miei confronti. Allora mi sono detto che dovevo dimostrare di essere una risorsa: ho preso la macchina e mi sono diretto a visionare la partita di un ragazzino su cui stavamo lavorando, alla fine non l'abbiamo preso ma dopo quella partita ci siamo sentiti e da quel momento il nostro rapporto è decollato".
PRADE' - "E' stato facile lavorare con lui, abbiamo la stessa visione del calcio. Mi ha dato libertà assoluta nel mio lavoro, ho imparato tanto".
FERRARI - "Io lo chiamo il capitano, perché è il capitano della squadra di calcetto con cui giochiamo ogni tanto. E' una persona eccezionale, potrei dire un amico, altamente competente, la società e nelle giuste mani".
IL COLPO PIU' SODDISFACENTE - "I calciatori li prende la società, non è mai merito di uno solo. Potrei dire aver convinto Nico Gonzalez, ci ho parlato e gli ho fatto capire che doveva venire a vivere questi tre anni con noi. Poi la crescita dei vari Kayode, Comuzzo, il percorso di Ranieri. Tante volte il nostro lavoro è anche dire di no, in questo senso sono fiero di aver portato qua un modo di intendere il calcio".
VIOLA PARK - "Un'opera d'arte unica al mondo, da sportivo dico che dobbiamo essere grati al presidente. Vivere qua tutti insieme è un concetto importante, porterà dei risultati negli anni e una qualità migliore nel lavoro. Quando dovevo prendere un giocatore andavo sulla città e sul progetto tecnico, poi potevo mettere sul tavolo questo centro sportivo. Fa e farà la differenza, la Fiorentina è una società destinata a far bene".
SALUTI - "Mi auguro che ci ritroveremo in futuro, ho percepito che era il momento di continuare la mia crescita, quando ho salutato ho sempre detto grazie e l'ho fatto senza frizioni. Il lavoro che ho fatto mi ha permesso di girare l'Europa, di avere rapporti con altri club, di perfezionarmi. Posso solo essere riconoscente".