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    Gonzalez, il Milan e quell'affare mancato: sabato lo sfida per dimostrare che Maldini ha sbagliato

    Gonzalez, il Milan e quell'affare mancato: sabato lo sfida per dimostrare che Maldini ha sbagliato

    • Federico Targetti
    Più di venti giorni di stop forzato, quasi quattro settimane se si contano anche i tre che sono stati necessari agli accertamenti sull’idoneità sportiva: il contagio da Covid ha lasciato Nico Gonzalez privo di sintomi, ma gli ha tolto quasi un mese di allenamenti al ritmo dei compagni. A conti fatti, sarà stato assente dal 24 ottobre, giorno della vittoria con gol segnato al Cagliari, al 20 novembre, quando al Franchi arriverà il Milan. Un mese di frustrazione e lavoro individuale per farsi trovare pronto – almeno per uno spezzone di gara – all’appuntamento col Diavolo. I tifosi rossoneri più attenti si ricorderanno che il nome dell’esterno argentino era di stretta attualità durante l’estate del 2020, dopo che, a suon di reti, aveva trascinato lo Stoccarda alla promozione in Bundesliga.
     
    AFFARE MANCATO – C’era un interesse che, a giudicare dalle prestazioni attuali, era del tutto giustificato da parte dei rossoneri, che all’epoca erano alla finestra insieme al Borussia Dortmund, ma che non ritennero opportuno arrivare ai venti milioni richiesti per il trasferimento del classe 1998, sul punto di cominciare la sua prima stagione in una massima serie europea. Invece, venne acquistato Hauge e si procedette ai riscatti di Rebic e Saelemaekers. Non è andata poi così male, in fondo. Un anno dopo, i milioni per Gonzalez sono diventati 27 compresi i bonus, ma a pagarli è stata la Fiorentina: il colpo più costoso della storia viola.
     
    INTOPPI – Non è stato solo in Covid a rallentare l’avvio di stagione dell’argentino con la maglia gigliata: delle dodici partite giocate dalla Fiorentina, solo sei lo hanno visto scendere in campo da titolare. Tre, le ultime contro Lazio, Spezia e Juventus, le ha saltate per via del virus; contro Atalanta e Venezia è subentrato a causa dei viaggi intercontinentali sostenuti per giocare in Nazionale, e contro l’Udinese non c’era perché espulso nella precedente sfida contro l’Inter, in cui pure aveva fornito l’assist per il momentaneo vantaggio di Sottil. Al computo totale vanno aggiunte due reti, segnate a Torino e Cagliari, entrambe in casa. Quale bilancio per Gonzalez nel primo terzo di stagione? Sicuramente positivo, per quello che ha fatto vedere quando è stato disponibile. Adesso l’obiettivo è recuperare una forma fisica ottimale, per poi raggiungere quella continuità di impiego che fino ad ora, per una serie di intoppi, gli è mancata. Anche perché Italiano vuole ancora lavorare su di lui.
     
    PIEDE INVERTITO – Proprio contro il Cagliari, nell’ultima partita giocata prima del contagio, Italiano aveva trovato una soluzione interessante, da rivedere in un prossimo futuro. Gonzalez, mancino abituato a giocare a sinistra, dirottato invece a destra, e Saponara dall’altra parte. Con buona pace di Zappa e Lykogiannis che, sinceramente, ci hanno capito ben poco. Questa soluzione è volta a portare più spesso gli esterni a convergere sul piede forte e a concludere verso la porta, visto che il tecnico viola pretende un apporto consistente in gol da parte degli attaccanti di fascia. Fino ad ora, sono solo quattro le reti delle quattro ali (due di Gonzalez, una di Saponara, una di Sottil, zero di Callejon), e Italiano spera che il rientro a pieno regime dell’argentino, magari ancora sulla fascia destra, porti a un sensibile miglioramento di questo dato. Chi lo sa, forse già col Milan, in quello spezzone di gara per meritarsi il quale Gonzalez sta lavorando sodo fin da ieri pomeriggio.
     

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