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    Fiorentina: e ora Pizarro e Gomez dove li metto?

    Fiorentina: e ora Pizarro e Gomez dove li metto?

    • Luca Cellini

    Quel 15 settembre scorso, intorno alle 16:10, quando Mario Gomez lascio' il terreno di gioco, dello stadio 'Franchi' zoppicando sul ginocchio infortunato soltanto pochi istanti, la mente della stragrande maggioranza dei tifosi della Fiorentina ando' ai piu' reconditi pensieri negativi. Uno su tutti la lenta caduta della squadra gigliata guidata da Giovanni Trapattoni, stagione '98-'99, quando per uno stop a Gabriel Omar Batistuta, incontrato bomber viola, la Fiorentina interruppe la propria corsa scudetto, dopo un titolo di inverno conquistato, rimandando per l'ennesima volta il sogno del terzo tricolore della propria storia.

    In quel pomeriggio di poco oltre due mesi fa veder crollare a terra l'acquisto dei sogni arrivato soltanto la scorsa estate, non pote' che comportare una depressione generale, amplificata dall'infortunio avvenuto pochi minuti prima da Juan Gulliermo Cuadrado, altro perno inamovibile dell'attacco viola, e dal pareggio nei minuti quasi di recupero di Pinilla per il Cagliari, avversaria di turno.

    Oggi, 63 giorni dopo, Mario Gomez sembra vedere la luce in fondo al tunnel: a Udine domenica prossima potrebbe andare in panchina, mentre il giovedì successivo è fortemente candidato a giocare titolare in Europa League contro il Pacos de Ferreira. Neanche nei sogni piu' inimmaginabili un tifoso viola poteva pensare di trovare la Fiorentina, senza il proprio numero 33, non solo imbattuta e sempre vincente in campo continentale, ma a soli quattro punti da quel terzo posto che se non è obiettivo dichiarato ai quattro venti, visti gli investimenti fatti dal club la scorsa estate, è comunque traguardo cui puntare, quantomeno fino a fine campionato, vada come vada poi alla fine. Nessuna squadra di vertice come la Fiorentina ha un giocatore del potenziale straordinario come Mario Gomez da inserire nello sprint finale del 2013. Nè la Roma, che avra' ancora per molto fuori Totti, né la Juventus, cui Vucinic non eguaglia come valore tecnico l'ex bomber del Bayern, né il Napoli o la Lazio.

    Il tecnico gigliato ha fatto un lavoro così eccezionale con il suo staff, che ci ha messo poco a ribaltare i parametri di gioco costruiti per SuperMario ed adattarli semplicemente a Giuseppe Rossi. Solo che adesso che torna il classe '85 di Riedling la grande paura è che proprio per far inserire nuovamente quest'ultimo si possa inceppare una macchina che è reduce da sei vittorie su sette partite. Anzi, dopo la sosta, ad Udine, domenica prossima, ci sara' nuovamente anche David Pizarro, quel regista senza il quale soltanto fino a sei mesi fa la Fiorentina non faceva mai risultato. Ed invece cosa dicono le statistiche? Senza il 'Pek' la squadra capitanata da Manuel Pasqual è imbattuta.

    E così almeno per il momento l'argomento piu' gettonato fra i tifosi gigliati, privati del calcio giocato, è se il ritorno del cileno e del tedesco non possano rappresentare piu' un problema che non un vantaggio per il tecnico Vincenzo Montella che nel frattempo sta pensando ad un nuovo cambio di modulo, con passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2, per non allontanare Pepito Rossi dall'aria con Gomez, ed utilizzare ancora Cuadrado, magari con la progressione del colombiano per tutta la fascia, mentre per Pizarro si vive nell'incertezza di un possibile rinnovo, stante la scadenza del suo contratto nel prossimo giugno, con l'ex di City, Udinese e Roma che sarebbe tentato da un ritorno in Cile a fine anno, e la Fiorentina non costretta a cercare un suo vice già a gennaio prossimo ma a proseguire l'opera di modifica del suo gioco, per scendere in campo senza un vero regista.

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