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Fiorentina, Castrovilli: 'Futuro? Non ci penso. Proverò ad onorare al massimo la 10'
VOGLIA DI GOL - "Non tanto di segnare, quanto di dare il mio contributo alla squadra".
NON CI SONO TITOLARISSIMI - "Fa solo bene alla squadra, perché è una concorrenza sana. La motivazione cresce in ogni singolo? Sì, ognuno cerca di dare di più dell'altro e la squadra di conseguenza si allena benissimo".
GOL SBLOCCA LA STAGIONE - "Sì, in quel momento ho sentito tanto la fiducia del mister e dei compagni. Prima di entrare si è avvicinato Vlahovic e mi ha motivato, così ho dato tutto me stesso".
ENTRARE IN CORSA - "Non è facile? Soprattutto quando fa freddo (ride, ndr). Anche perché bisogna dare risposte al mister, sono occasioni da sfruttare".
MANCAVA LA SCINTILLA PER DRE IL 100% - "Per me c'è stata questa scintilla e ora bisogna solo continuare così".
IL PESO DELLA MAGLIA NUMERO DIECI - "Vestire la maglia viola intanto è importante, la dieci poi... Ha fatto la storia qui: cercherò di onorarla. Con l'arrivo di Italiano siamo cambiati e questo lo merita la città e anche la società".
LA VITTORIA DEGLI EUROPEI - "Un'esperienza bellissima, un'emozione incredibile. Mi ha fatto crescere molto perché anche non giocando sono stato in un gruppo bellissimo. Con la forza del gruppo si può vincere tutto. In questo periodo del Covid, l'Italia se lo meritava. Cosa mi porto dietro? Credere nei propri mezzi, nel gruppo e nei compagni. Anche chi non giocava andava a duemila. E questo mi ha fatto soltanto bene".
CON ITALIANO CAMBIATO IL LIVELLO DI DIFFICOLTA' - "C'è questa sana competizione che ci fa tanto bene. Faccio i complimenti al mister, ma non voglio fare il lecchino (ride, ndr)".
PUNTO DEBOLE - "Quando mi trovo spalle all'avversario e mi devo girare, quindi devo prepararmi prima con il corpo".
L'INSERIMENTO DEI NUOVI - "Si sono inseriti molto bene e molto velocemente. Si sono integrati da subito, questo grazie anche a noi che siamo un bel gruppo. Ci daranno una grossa mano perché sono giocatori veramente forti".
CON CHI HA LEGATO DI PIU' IN SQUADRA - "Con tutti, in particolare di solito stiamo dietro sul pullman io, Biraghi e Venuti. Venuti lo chiamo Pikachu, perché sono già due trasferte che mi porto dietro la Nintendo Switch e gioco ai Pokemon, quindi lo prendo in giro (ride, ndr)".
CAGLIARI - "Serve umiltà, possiamo fare grandi cose ma sempre con umiltà. Il mister oltre agli allenamenti sul campo ci allena anche mentalmente".
FUTURO - "Ora non ci penso, penso solo al presente".