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    Fiorentina, Cabral: 'Sogno il gol sotto la Fiesole. Il mio idolo e il rapporto con mio padre, la città...'

    Fiorentina, Cabral: 'Sogno il gol sotto la Fiesole. Il mio idolo e il rapporto con mio padre, la città...'

    L'attaccante della Fiorentina, Arthur Cabral, ha risposto alle domande dei tifosi ai microfoni ufficiali del club viola. Queste le sue dichiarazioni:

    Com'è stata l’accoglienza a Firenze?
    “Sono stato accolto benissimo da tutti. La città è bellissima”.

    Come procede il periodo di ambientamento?
    “Sono convinto che giorno dopo giorno sarò sempre più pronto dopo ogni allenamento.”

    Quali sono le principali differenze tra il campionato svizzero e quello italiano?
    “Ovviamente ci sono differenze dal punto di vista difensivo. Qua c’è sia molto più pressing che pressione da parte degli avversari.”

    Ha avuto modo di conoscere lo stadio Franchi e i tifosi viola. Che cosa ne pensa?
    “L’impressione è stata molto buona. Ogni volta che scendo in campo è una festa, mi sento in grado di poter riuscire a dare una gioia ai tifosi”.

    Lei è una persona tranquilla ma in campo cambia totalmente.
    “Si esatto, ma in campo non posso essere così calmo e tranquillo. Dentro al campo lotto e discuto con gli avversari. L'Arthur che vedete fuori dal campo e quello che vedete in campo sono due persone differenti”

    Igor tempo fa le aveva lanciato una sfida. Vuole lanciarne una a lui?
    “Dato che è un difensore lo sfido a fare almeno un gol da qui alla fine della stagione. Se ci riesce mi tingo i capelli anche io”.

    Cosa ci dice del gol contro il Sassuolo?
    “È stato un momento emozionante dato che eravamo sotto uno a zero. Spero ci siano molti altri gol e momenti da ricordare in questo modo.”

    Che rapporto ha con suo padre?
    “Mio padre è la persona più importante della mia vita. Se sono qui alla Fiorentina è grazie a lui”.

    Come è cominciato il rapporto col calcio?
    “Il calcio è uno sport molto difficile. Vedere che ho raggiunto tutto questo mi dà emozione. So quanto ho dovuto lottare insieme ai miei genitori.”

    Chi era il suo idolo?
    “Quando ero piccolo vedevo mio padre che segnava molto. Mentre nel calcio professionale il mio idolo era Ronaldo “il fenomeno”, del quale cercavo di replicare i movimenti”.

    Come si sta trovando con i compagni di squadra?
    “Mi hanno accolto molto bene. È ovvio che con i sudamericani c’è un rapporto più stretto per ragioni di lingua, ma tutta la squadra mi ha accolto davvero bene.”

    Sogna di segnare ed esultare sotto la Fiesole?
    “È uno dei miei sogni. Sono convinto che accadrà presto.”

    Quanti gol vorrebbe segnare da qui a fine stagione?
    “Non mi sono mai prefissato un numero di gol. Ora sto pensando solo alla partita di domenica che sarà molto difficile, voglio aiutare la squadra”.

    Cosa ha detto a Sottil dopo il mancato assist di domenica scorsa?
    “Parole che non posso ripetere qui. Dopo ne abbiamo parlato e abbiamo chiarito tutto”.

    Quanto le sarebbe piaciuto segnare quel gol in rovesciata con l'Empoli?
    “Mi sarebbe piaciuto. Ho già fatto gol simili in carriera. Provo spesso questi gesti tecnici. Se avessi segnato quel gol penso che sarei impazzito dalla gioia”.

    Come si può frenare questo Napoli?
    “Preferisco pensare a noi. Abbiamo una grande squadra. Voglio pensare a ciò che possiamo fare, e so che possiamo andare a fare una grande prestazione. Stiamo facendo una grande stagione. Possiamo offrire un bel gioco, dunque arriviamo convinti di poter fare una grande partita anche contro il Napoli”. 
     

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