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  • Fiorentina:| Serve una notte magica

    Fiorentina:| Serve una notte magica

    • L.C.

    Serve una notte magica, per il volo dell'aeroplanino. E lui la sogna proprio contro la 'sua' squadra che ha rifilato alla sua Fiorentina, finora, la sconfitta più rotonda (4-2 all'Olimpico a dicembre), in una sfida da dentro-fuori che mette in palio l’accesso alle semifinali di Coppa Italia, traguardo a cui Vincenzo Montella tiene moltissimo. Sono tanti i motivi che spingono il tecnico viola e la sua squadra a cercare di passare il turno stasera al 'Franchi', a cominciare dai due indigesti ko di fila rimediati in campionato che hanno allontanato la Fiorentina dalla zona-Champions, e che tutti vogliono riscattare. 'Non sono preoccupato perché i ragazzi sia contro il Pescara che a Udine mi hanno dato risposte confortanti anche sul piano comportamentale visto che non hanno perso la testa neppure davanti a episodi arbitrali sfavorevoli. Ci è mancata la fortuna, ora però si guarda avanti', ringhia il tecnico che come nelle precedenti gare di Coppa non ha mandato in ritiro la sua squadra.

    A questa Coppa anche i Della Valle e i tifosi (annunciati oltre 25mila spettatori) tengono molto, è un obiettivo vero. C'è però da superare un ostacolo mica da poco, una Roma che contro i viola vanta una tradizione assai favorevole (mai sconfitta negli ultimi 9 confronti). Una Roma che però sarà priva di alcuni dei suoi migliori elementi: Totti, Osvaldo, Lamela. Servirà anche maggior cinismo sotto porta, non a caso Montella medita di ricomporre la coppia Toni-Jovetic con il montenegrino a caccia del primo gol in assoluto in Coppa Italia: ‘Stanno bene, presto si sbloccheranno di nuovo’, annuncia l'allenatore che rilancia Roncaglia dopo l'esclusione a Udine e ha convocato pure Pizarro (test decisivo oggi), Olivera in odor di cessione e Camporese.

    Non c'è Larrondo, il cui contratto non è stato ancora depositato per l'assenza del suo manager di rientro dall'Argentina, stringe i denti Borja Valero che dovrebbe essere in campo, anche se è un po’ acciaccato. Solo in extremis sarà invece risolto il dualismo Viviano-Neto: a chi toccherà andare fra i pali? Al brasiliano non certo impeccabile a Udine ma ancora imbattuto in Coppa, o a Viviano accantonato dopo gli errori proprio nel 4-2 con la Roma? Pare in vantaggio quest'ultimo anche solo per un fatto di alternanza fin qui adottata da Montella.

    (Il Tirreno)

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