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    Fifa e Qatar preferiscono avere Ronaldo piuttosto che l'Italia di Chiellini e Jorginho: ecco perché non andremo ai Mondiali

    Fifa e Qatar preferiscono avere Ronaldo piuttosto che l'Italia di Chiellini e Jorginho: ecco perché non andremo ai Mondiali

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Un sospetto si aggira tra i playoff. Che la Fifa e i qatarioti danarosi preferiscano un Mondiale con Messi e Ronaldo, piuttosto che con Chiellini e Jorginho. Ammetto che l’affermazione si basi sul pessimismo più nero e sul complottismo più bieco, tuttavia in un mondo del calcio in cui a prevalere - giusto o no che sia - è l’affare spacciato per spettacolo, tutto è possibile e tutto è pensabile.

    Quello in Qatar sarebbe il primo Mondiale d’inverno e l’ultimo dei dioscuri che hanno animato la platea calcistica del globo e, per ragioni logiche, nessuno ha interesse che diventi la Coppa del mondo dell’Italia, della Turchia o, peggio, della Macedonia del Nord.

    Dice l’ingenuo: ma l’Italia è campione d’Europa? Giusto. Ma non ci gioca nessun Ronaldo. E a livello di brand - ovvero di marchio, appeal, allure, accesso e visibilità - vale di più l’Italia intera o l’ex juventino da solo che pensa individualmente e segna centinaia di gol? D’accordo, sarebbe una porcata. A prescindere da chi ne va di mezzo. Tuttavia la situazione è tale che se l’Italia va fuori, non sarebbe da considerare neppure una grossa sorpresa.

    Punto primo. L’Italia deve battere a Palermo, cioè sul terreno di gioco peggiore dell’intera nostra serie C, la Macedonia del Nord contro la quale abbiamo due precedenti. In casa loro, durante la qualificazione, poi mancata, di Russia 2018, vincemmo 3-2 grazie ad una doppietta nel finale di Ciro Immobile (perdevamo 2-1 a dieci dalla fine) e pareggiammo a Torino (1-1) quando il primo posto era ormai andato.

    Punto secondo. Ammesso e non concesso che contro la Macedonia ce la si faccia (è una gara unica, si va ai supplementari e poi ai rigori), l’Italia affronterebbe la vincente di Turchia-Portogallo. E questa tranquilla partita la si giocherà a Istanbul o Lisbona.

    Al di là di tutte le altre considerazioni che vanno dal potere arbitrale a quello delle Federazioni, quante possibilità abbiamo di uscire con una vittoria? Certamente molte se, del tutto inopinatamente, la Turchia eliminasse il Portogallo e, quindi, l’imponente fardello-Ronaldo venisse scaricato altrove. A quel punto, sempre seguendo un ragionamento i assai vizioso, sarebbe di gran lunga più vantaggioso portare in Qatar l’Italia e non la Turchia. Ma Ronaldo è Ronaldo e il Qatar ha versato miliardi di dollari per avere e fare il Mondiale. Siamo proprio sicuri che organizzatori così avventurieri non “esigano” di mettere lo zampino nell’allestimento della competizione?

    Io no. Anzi, sono quasi sicuro del contrario. L’Italia non si qualificherà al Mondiale perché, se non bastasse azzopparla con le circostanze, sarà sufficiente un arbitro o un Var compiacente per spingerla fuori dal consesso calcistico mondiale. Sarà la seconda volta consecutiva (otto anni da spettatori della Coppa più importante), la terza da quando esiste la competizione. Ma Ronaldo conta come un grande sponsor e di fronte a lui nessuno farà spazio ad altri.

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