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Fiducia sì, alibi no: il Milan chiede a Fonseca un cambio di marcia
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La sconfitta di Bergamo contro l'Atalanta ha di fatto tolto i rossoneri dalla corsa Scudetto già a dicembre e riacceso i fari sul tecnico portoghese, tornato nel mirino della critica e sotto la luce dei riflettori anche per il duro attacco all'arbitro La Penna al termine della partita.
Il club ha spalleggiato il proprio allenatore nella sua polemica sul gol di Charles De Ketelaere, da annullare come sostengono con forza i rossoneri per una spinta del belga a Theo Hernandez, e non ha messo in discussione la panchina di Fonseca. Nessuna riflessione dunque sulla sua posizione per il momento, ma anche la ferma volontà di non fornire alibi a squadra e allenatore di fronte a una situazione di classifica evidentemente non in linea con le ambizioni della società, convinta di aver messo a disposizione di Fonseca una rosa che poteva dire la sua nella lotta per il titolo.
A BERGAMO RIPRESA BOCCIATA - Il problema a Bergamo non è stata la sconfitta con l'Atalanta in sé o l'uscita dalla corsa Scudetto, sancita dal 2-1 di Lookman ma concretamente già scivolata dalle dita per altri punti persi a inizio stagione e contro il Cagliari, quanto più la modalità con cui è arrivato il ko. Bocciata la ripresa, in particolare con l'uscita dal campo di Christian Pulisic per infortunio il Milan ha praticamente smesso di giocare e si è accontentato del pareggio, a differenza della Dea che ha spinto trovando il gol decisivo. Un atteggiamento che non ha convinto e non ha premiato, ma non l'unico problema.
CAMBIO DI MARCIA E REGOLARITA' - Il tema lo ha tirato fuori Alvaro Morata nel post-partita: "Perché manca continuità? Perché tante volte non facciamo le partite complete. Facciamo molto bene in diversi lati della partita, ma poi non è che non siamo concentrati, concediamo gol che non dovremmo. Questo è quello che non ti fa avere questa regolarità". Non una novità per il Diavolo la mancanza di regolarità all'interno delle singole partite, errori collettivi e individuali che condizionano, e nel cammino in campionato, perché ad apparenti turning point della stagione come le vittorie contro Inter e Real Madrid succedono inciampi come a Firenze e Cagliari.
Serve un cambio di marcia, anche perché a scappare via non è solo lo Scudetto ma anche la zona Champions League, già distante 9 lunghezze al netto della partita da recuperare contro il Bologna. Serve un netto cambio di passo per evitare di perdere ancora contatto con le posizioni utili a qualificarsi alla coppa europea più nobile e non ridimensionare ulteriormente le proprie ambizioni fino all'Europa League o addirittura alla Conference League, come recita la classifica attuale.
FONSECA SOTTO ESAME - Regolarità e cambio di passo, queste le richieste che il Milan fa alla squadra e a Fonseca in vista del mini-ciclo prima della fine dell'anno. La sfida con la Stella Rossa a San Siro offre la prima doppia occasione di rialzare la testa e consolidare il piazzamento playoff in Champions, dando anche uno sguardo alle prime otto posizioni (oggi i rossoneri sono a 9 punti, -1 dalla zona utile ad accedere direttamente agli ottavi di finale), ma lo sguardo è proiettato al trittico di campionato che può indirizzare la stagione. Il Genoa a San Siro, poi la trasferta di Verona e ancora a Milano contro la Roma. Fare bottino pieno è fondamentale per provare a rosicchiare terreno e presentarsi al meglio all'inizio del nuovo anno, ma anche per il futuro di Fonseca. Perché se è vero che ad oggi non ci sono riflessioni in corso e l'idea della società resta quella di andare in fondo alla stagione con questo assetto, ulteriori passi falsi rimetterebbero inevitabilmente tutto in discussione: la qualificazione alla prossima Champions resta l'obiettivo minimo da raggiungere, se dovesse essere compromesso ulteriormente allora la società potrebbe ritrovarsi costretta a rivedere i propri piani. Vietato sbagliare, ora Fonseca è chiamato a cambiare marcia e far correre il Milan.
@Albri_Fede90
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