Calciomercato.com

  • Fidelis Andria, una storia tormentata. La Serie B, i fallimenti e le accuse di combine: "Qualcuno di voi avanza un euro?”

    Fidelis Andria, una storia tormentata. La Serie B, i fallimenti e le accuse di combine: "Qualcuno di voi avanza un euro?”

    • Alessandro Di Gioia
    Chi è nato tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 ricorda con un pizzico di nostalgia la storia della Fidelis Andria, capace di toccare le vette della Serie B, vero e proprio paradiso per una società fondata nel 1920, fallita per la prima volta nel 1971 e rappresentativa di una cittadina di 95mila abitanti, in quella parte di Puglia che collega Foggia e Bari. Uno stemma evocativo,  il leone simbolo della città, e l'ottagono, che richiama la forma vista dall'alto di Castel del Monte, i classici colori sociali, il bianco e l'azzurro, e soprattutto quella denominazione, "Fidelis", che trae ispirazione dalla celebre frase che Federico II di Svevia, di ritorno dalla sesta crociata, fece scolpire sulla normanna porta Sant'Andrea di Andria, per indicarne appunto la fedeltà all'Imperatore.

    LA SERIE B E I QUATTRO FALLIMENTI - Purtroppo per Andria e gli andriesi sono lontani gli anni felici in cui la Fidelis imperversava nella serie cadetta, con tecnici del calibro di Giuseppe Papadopulo e Attilio Perotti e calciatori come Oberdan Biagioni e Nicola Amoruso, capaci di portare il club pugliese fino al nono posto della Serie B: la società ora si chiama Fidelis Andria 2018 S.r.l., milita nel Girone H di Serie D ed è fallita tre volte, una nel 2005, una nel 2012 e l'ultima appunto sette anni fa, per un totale di quattro crack finanziari nella storia.

    I CAMBI DI NOME E IL LOOP SOCIETARIO - I nomi si sono susseguiti, da Associazione Sportiva Andria BAT  S.S.D. Fidelis Andria 1928  fino all'ultimo appunto, ma lo spartito si è ripetuto più volte: fallimento, rinascita, ripartenza dalle serie non professionistiche, raggiungimento della Serie C e nuovo crack, in loop continuo. La stagione 2023-24 è stata l'ultima a iniziare col cambio societario: il nuovo presidente Giuseppe Di Benedetto aveva acquistato il 100% delle quote, proprio l'anno della retrocessione in Serie D.

    LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI - Attualmente la Fidelis Andria milita nella quarta serie del calcio italiano e si trova al quarto posto in classifica, con 50 punti e a -8 dal Casarano capolista, distanza non enorme ma che a sole sette partite dal termine della stagione appare difficile da recuperare. Il club aveva cominciato questo campionato come una delle favorite alla vittoria finale e per questo i tifosi hanno iniziato una profonda contestazione, sfociata con alcuni striscioni apparsi in città.

    LE ACCUSE DI COMBINE AI CALCIATORI - Nel frattempo il Sindaco di Andria, Giovanna Bruno, ha deciso di convocare la società biancazzurra a Palazzo di Città per il prossimo 24 marzo per fare chiarezza sul futuro del club pugliese: alla dirigenza è stato chiesto di presentarsi all’incontro con tutta la documentazione che certifichi l’attuale situazione del club. Il presidente Giuseppe Di Benedetto ha quindi deciso di convocare una conferenza stampa, che si è tenuta nella mattinata di ieri, in un clima di caos, nella Sala Stampa del Degli Ulivi: nel mentre i tifosi contestavano fuori dall'impianto, accusando Di Benedetto di non aver pagato i calciatori, portando la squadra a vendersi le partite con una combine.

    "QUALCUNO DI VOI AVANZA UN EURO?" - Presenti anche cinque calciatori alla conferenza, ovvero Da Silva, Cancelli, Risolo, Ferrara e soprattutto Oliver Kragl, 34enne centrocampista tedesco con un passato anche in Serie A tra le fila del Frosinone ma anche ex Crotone, Foggia, Benevento, Ascoli, Avellino, Messina e Trapani. Queste le parole del presidente della Fidelis Andria sulle accuse di combine alla squadra: "Ho chiamato questi giocatori perché mi dicono che abbiamo perso le partite e qualcuno li addita di vendersi le partite. C’è qualcuno che avanza un euro? Ho sentito gente che ha detto di giocatori che si sono venduti le partite perché non pagati dopo un risultato negativo“. In coro i giocatori rispondono di aver ricevuto gli stipendi in maniera corretta, ma la situazione paradossale è subito diventata virale, non recando sicuramente benefici a un club che meriterebbe solo un po' di pace.

    Altre Notizie