Pazzo Milan. Dentro la vittoria sul campo del Como, fondamentale per la corsa Champions League, ci sono più partite. La prima finisce alla mezzora e vede una squadra in totale affanno fisico e mentale. La seconda ne vede una che prova ad attaccare gli avversari con buon ritmo ma lasciando delle praterie alle spalle punito dal gol di Diao. La terza racconta di una squadra che, grazie al talento dei suoi campioni Theo Hernandez e Rafael Leao, riesce a imporre la propria superiorità tecnica contro un avversario ben allenato da Cesc Fabregas.

MILAN DI RIMONTA ANCHE A COMO: 2-1

COPERTA CORTA - Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada, presenti sulle tribune del Sinigaglia, devono focalizzarsi soprattutto sulla prima partita: il Milan è una squadra in difficoltà, fisica e mentale, in quasi tutti i suoi protagonisti principali. Sergio Conceiçao sta entrando nel mondo Milan in profondità ma non può fare i miracoli ridando brillantezza fisica ai vari Reijnders, Fofana e Morata. Tre giocatori che, da inizio stagione, le hanno giocate tutte o chi, come Pulisic, inizia a presentare il conto con qualche intoppo fisico di troppo nelle ultime settimane. Il concetto è chiaro a tutti da inizio stagione: il Milan ha una rosa piena di giocatori importanti ma allo stesso tempo non è stata assemblata in modo impeccabile. 

ACQUISTI CERCASI - I rossoneri sono in colpevole ritardo sul mercato, Sergio Conceiçao ha bisogno di rinforzi nel minor tempo possibile. Almeno un centrocampista, se non due, con le idee Gourna-Douath, Bondo e Samu Costa. Rashford sarebbe invece quel colpo che può spostare gli equilibri, anche se non indispensabile. Giusto provarci fino a quando l'inglese tiene aperta la trattativa ma la vera necessità sarebbe quella di un numero 9 con un killer instinct diverso dai giocatori presenti in rosa. Alla dirigenza del Milan si possono concedere le attenuanti di una sessione di mercato invernale dove le occasioni latitano e gli errori sono dietro l'angolo. Allo stesso tempo però questo immobilismo rischia di costare tanto sia nel percorso, fin qui convincente, in Champions League che nel percorso da fare in campionato per garantirsi la partecipazione alla prossima edizione. 
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