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Fenerbahce, Mourinho rischia: la sfida con l'Athletic Bilbao può essere decisiva per il suo futuro
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José Mourinho rischia. Il nuovo passaggio a vuoto del suo Fenerbahce, sconfitto sabato scorso nell'altro derby di Istanbul, contro il Besiktas di Ciro Immobile, potrebbe avere delle conseguenze nell'immediato per l'allenatore portoghese. Tornato a -6 dalla vetta della classifica del campionato turco occupata dai campioni in carica del Galatasaray, che si erano peraltro aggiudicati a settembre il confronto diretto. Secondo il collega di AS Ozgur Sancar, la prossima partita di Europa League contro l'Athletic Bilbao può essere decisiva per le sorti dello Special One, che ha ottenuto 8 punti nelle prime 5 partite e al momento prenderebbe parte ai playoff di gennaio. Un ulteriore ko rischia di compromettere le chance di accedere alla fase successiva e minare soprattutto l'entusiasmo di una piazza che lo aveva accolto da eroe nel giorno della sua presentazione.
Aspramente criticato a più riprese dalla stampa turca e da diversi opinionisti per il suo calcio non particolarmente divertente ed efficace, nonostante una sessione estiva di calciomercato da quasi 50 milioni di euro e l'arrivo di giocatori importanti come En-Nesyri, Soyuncu, Saint-Maximin e Amrabat - che sono andati ad aggiungersi ai vari Tadic, Dzeko e Livakovic – Mourinho non ha risparmiato i suoi detrattori con dichiarazioni molto forti e ficcanti, nel suo stile. "I media locali mi uccidono anche quando vinco, dovreste darmi un po' di merito. Non provate a farmi quello che hanno fatto a Van Bronckhorst (ex allenatore del Besiktas, esonerato nelle scorse settimane, ndr). Non conosco nessun allenatore che in pochi mesi possa fare miracoli. Per me Giovanni stava facendo un ottimo lavoro. I risultati ultimamente non erano stati dei migliori, ma avete questa cultura sbagliata, che va contro la stabilità”.
Come se non bastassero le difficoltà in campionato e in Europa, il Fenerbahce è stato pure eliminato dalla Coppa di Turchia. Eppure l'attenzione di Mourinho negli ultimi giorni è stata rivolta ad altro. In primis alla polemica a distanza con Pep Guardiola sul numero di Premier League conquistate dai due contendenti e, subito dopo il ko contro il Besiktas, alle frecciate in direzione del Galatasaray: “Mi congratulo con gli arbitri, ma il Galatasaray e il suo allenatore Okan Buruk non si congratulano con gli arbitri quando perdono”. Vista la carenza di risultati, lo Special One ha provato a spostare lo scontro su un altro piano, utilizzando quei mind games che lo hanno reso celebre nel corso della sua carriera. Una carriera che lo ha portato la scorsa estate, a 6 mesi di distanza dall'esonero di Roma, ad accettare la ricca proposta da 10,5 milioni di euro più bonus fino a giugno 2026.
Una somma imponente e che al momento non ha risposto del tutto alle aspettative del Fenerbahce, un club che ha dovuto assistere nelle ultime due stagioni al trionfo dei grandi rivali cittadini del Galatasaray e che non conquista la Superlig turca dalla stagione 2013/2014. Nemmeno l'avvento di una figura carismatica e di livello internazionale come Josè Mourinho sembra aver cambiato la situazione e, anche per questi motivi, la prossima sfida contro l'Athletic Bilbao assume un significato particolare. Pure per il futuro dello Special One.
Aspramente criticato a più riprese dalla stampa turca e da diversi opinionisti per il suo calcio non particolarmente divertente ed efficace, nonostante una sessione estiva di calciomercato da quasi 50 milioni di euro e l'arrivo di giocatori importanti come En-Nesyri, Soyuncu, Saint-Maximin e Amrabat - che sono andati ad aggiungersi ai vari Tadic, Dzeko e Livakovic – Mourinho non ha risparmiato i suoi detrattori con dichiarazioni molto forti e ficcanti, nel suo stile. "I media locali mi uccidono anche quando vinco, dovreste darmi un po' di merito. Non provate a farmi quello che hanno fatto a Van Bronckhorst (ex allenatore del Besiktas, esonerato nelle scorse settimane, ndr). Non conosco nessun allenatore che in pochi mesi possa fare miracoli. Per me Giovanni stava facendo un ottimo lavoro. I risultati ultimamente non erano stati dei migliori, ma avete questa cultura sbagliata, che va contro la stabilità”.
Come se non bastassero le difficoltà in campionato e in Europa, il Fenerbahce è stato pure eliminato dalla Coppa di Turchia. Eppure l'attenzione di Mourinho negli ultimi giorni è stata rivolta ad altro. In primis alla polemica a distanza con Pep Guardiola sul numero di Premier League conquistate dai due contendenti e, subito dopo il ko contro il Besiktas, alle frecciate in direzione del Galatasaray: “Mi congratulo con gli arbitri, ma il Galatasaray e il suo allenatore Okan Buruk non si congratulano con gli arbitri quando perdono”. Vista la carenza di risultati, lo Special One ha provato a spostare lo scontro su un altro piano, utilizzando quei mind games che lo hanno reso celebre nel corso della sua carriera. Una carriera che lo ha portato la scorsa estate, a 6 mesi di distanza dall'esonero di Roma, ad accettare la ricca proposta da 10,5 milioni di euro più bonus fino a giugno 2026.
Una somma imponente e che al momento non ha risposto del tutto alle aspettative del Fenerbahce, un club che ha dovuto assistere nelle ultime due stagioni al trionfo dei grandi rivali cittadini del Galatasaray e che non conquista la Superlig turca dalla stagione 2013/2014. Nemmeno l'avvento di una figura carismatica e di livello internazionale come Josè Mourinho sembra aver cambiato la situazione e, anche per questi motivi, la prossima sfida contro l'Athletic Bilbao assume un significato particolare. Pure per il futuro dello Special One.
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