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Federico Giampaolo racconta Torreira: 'Già pronto per una big, può diventare meglio di Verratti'
E dire che il numero 34 in realtà non nasce regista, ma attaccante: “Torreira in Italia è arrivato che era una seconda punta, in Uruguay giocava così: ottima tecnica, grande dribbling. Quel ruolo aveva dimostrato di poterlo fare bene. A rimanerne stregato in tempi non sospetti fu mio fratello. Marco era venuto a vedere una partita della Primavera a Pescara e mi disse: 'Ma chi è quel ragazzino? È bravo tecnicamente, sa giocare'. 'Guarda è arrivato da poco, è uruguaiano, si chiama Torreira'. Qualche anno dopo se lo trovò a Genova: di Lucas e di questo episodio riparlammo quando si ritrovarono assieme. Ad accoglierlo quando è arrivato c’ero io, Marco lo ha poi migliorato e perfezionato. Nella sua carriera ha avuto a che fare con buona parte della famiglia ma il merito di dove è arrivato è sicuramente tutto suo. Da play è migliorato tantissimo, vede prima la giocata, fa tutte e due le fasi e per il ruolo che ricopre è fondamentale. Lo trovi sempre al posto giusto nel momento giusto, tatticamente è intelligentissimo. Il paragone con Verratti? Secondo me può diventare anche più forte, la squadra si vede che si appoggia a lui, è ormai un punto di riferimento. È un giocatore completo e sinceramente in Italia ce ne sono pochi. Dove può migliorare? È un giocatore al quale se dai degli input, delle nozioni nuove, lui le incamera e le fa sue, le migliora. Per la sua età sta facendo passi da gigante, può migliorare sull’esperienza di una partita, sul capire durante la gara come comportarsi, più una qualità di esperienza che di questione tecnica. Lucas in una parola? Superlativo, perché io me li ricordo i dubbi sulla sua fisicità degli addetti ai lavori. La sua vera forza? La testa. Ha fame, è uno che vuole arrivare, ha un obiettivo da raggiungere e ci sta riuscendo”.
Lontano dal campo, Torreira è il classico ragazzo tutto sostanza e poche parole: “Umile, disponibile e silenzioso. Parlava poco, lasciava fosse il campo a parlare per lui: un giocatore dalla mentalità ‘vecchio stampo’, si vedeva che arrivava ‘dalla strada’. Aveva già quella voglia che lo ha spinto così in alto e che assieme alle sue grandi qualità gli ha permesso di fare le grandi cose che stiamo vedendo. Destinazione Big? In Europa Lucas per me può giocare dappertutto: Italia, Spagna, Inghilterra. In ognuno di questi campionati può dire la sua, lo sta dimostrando sul campo. La Nazionale? Se continua così arriverà sicuramente. È lineare, costante: non è uno che fa due o tre partite buone e poi le altre sottotono. Durante l’arco del campionato te lo ritrovi sempre, è affidabile anche sotto questo punto di vista”.