Fassone e il problema degli juventini all'Inter: Moratti dice basta, salta Paratici
Al Meazza, poco prima di Inter-Roma, semifinale di ritorno di Coppa Italia, pesantissimo striscione della Curva Nord, sede degli ultras dell'Inter, nei confronti del dg nerazzurro Marco Fassone: "Tempo di bilanci e conclusioni... Cominciamo oggi: per questo, quali sono le spiegazioni???". Scritta corredata da una foto del dirigente nerazzurro, ritratto ai tempi della sua esperienza alla Juventus, mentre mostrava una maglietta con scritta anti-interista ("Meglio un anno senza tituli che una vita da ridiculi". Foto Ansa). A gara iniziata, poi, appare un altro striscione dei tifosi nerazzurri: "Dopo Mourinho ci sentiamo orfani di qualcuno che abbia il senso di appartenenza dei nostri colori!".
Colori, senso di appartenenza, nemici storici (la Juventus): i tifosi prestano molta attenzione a questi particolari, specie quando le cose non girano per il verso giusto. Ma una grande società deve fare altrettanto? Deve guardare alla provenienza di un suo dirigente, allenatore o giocatore? O sono aspetti che in un mondo iper-professionistico non dovrebbero contare?
Quel che conta, alla fine, è il risultato. E i titoli conquistati fanno dimenticare la provenienza di chi, al momento, gioca (o fa il dirigente) per i tuoi colori (e questo vale per tutte le squadre e tutte le tifoserie). All'Inter, ad esempio, non perdonarono mai il passato juventino a Lippi. E questo anche perché la sua Inter non fu vincente. Diverso invece fu il trattamento per Ibrahimovic e Vieira: gli scudetti conquistati con la maglia nerazzurra fecero dimenticare alla svelta il passato bianconero.
Ora c'è Fassone sul banco degli imputati: la pesante crisi dell'Inter attuale e il suo passato nella Juve di Giraudo e Moggi non sono più digeribili da una parte consistente del tifo nerazzurro. In momenti difficili, contano anche questi particolari. Anche in un mondo come quello del calcio che vuole essere (ma forse non lo è ancora del tutto) super-professionistico. Tanto che, secondo quanto riferisce oggi La Stampa, Massimo Moratti avrebbe deciso di non dare la caccia al ds della Juventus, Fabio Paratici, non volendo introdurre, al momento, altri 'juventini' in società.