Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Fallo laterale: portiere, ruolo 'maledetto'

    Fallo laterale: portiere, ruolo 'maledetto'

    Non c’era bisogno dell’ assegnazione dell’ultimo Pallone d’oro a Cristiano Ronaldo per averne conferma: il ruolo del portiere, nel calcio, è davvero il più maledetto. Maledetto? Magari! In fondo nel maledettismo c’è un che di avventuroso e affascinante. E invece l’estremo difensore è solo negletto. E non da ora. Da sempre. Eppure è difficile trovare un critico, cultore o appassionato di calcio che non dichiari come questo ruolo sia fondamentale. Il portiere non è solo il vero regista della difesa, è il fulcro che dà certezza e stabilità ad una squadra. E’ l’elemento, troppo spesso non visto, che determina l’intero equilibrio di una compagine: come la deriva di una barca, non si vede, ma impedisce che si rovesci. Numero 1 (almeno con le belle numerazioni d’un tempo) sulla maglia e in campo, ma una sola volta, un portiere è stato premiato come miglior calciatore.

    Avvenne nel 1963 quando France Football (allora non partecipava al premio la Fifa) decretò Lev Yaschin miglior giocatore di quell’annoNon aver premiato Neuer al posto di Cristiano Ronaldo, ci fa domandare cosa debba fare un portiere per meritarsi un premio, che, al di là di tutte le regie da avanspettacolo, corre il rischio di screditarsi per mancanza di coraggio e di perspicacia. Non solo Neuer da più stagioni è, per rendimento e costanza, il miglior calciatore della Bundesliga; ma ha vinto in patria e fuori, l’ultimo recentissimo Campionato del mondo. Ha reinterpretato magistralmente il suo ruolo, arricchendolo con uscite che anticipano il gioco degli attaccanti avversari lontano dall’area di rigore, coprendo come pochi lo specchio della porta nelle uscite basse, non sbagliando in pratica, un pallone alto. Neuer non è un folcloristico Higuita che zampetta in mezzo al campo, tira i rigori e arranca dietro al centravanti avversario scattato in contropiede. Forse in pochi, abbagliati dal risultato roboante, ricordano che nel 7-1 del Bayern contro la Roma impedì letteralmente tre gol. Più di Buffon e come Yascin è un giocatore dotato di un potere magnetico sull’avversario che gli si para davanti. Non si ha mai, nell’uno contro uno, la sensazione che sia lui a essere trafitto. All’opposto è il matador che pare sul punto di vacillare. Ma non è bastato perché il fascino infantile del gol tutto travolge.

    E d’altra parte, magra è la consolazione che anche altri due portieri non siano riusciti a vincere il loro strameritato Pallone d’oro: Zoff e Buffon. Entrambi sono stati campioni mondiali, entrambi sono stati non i portieri di un anno, di uno o più campionati, ma di un’intera epoca. Certo, per un generoso paradosso, come molti ricordano, il non Pallone d’oro dato a Buffon, ma a Cannavaro nel 2006, forse ci ricorderemo il non premio dato a Neuer nel 2014. Sì, come per Borges, famosissimo per non aver mai vinto il Nobel per la letteratura.


    Fernando Pernambuco


     

    Altre Notizie