Faccia da teschio piede da 10, la Lazio scopre Vinicius
È soprannominato «Faccia da Teschio», ma in realtà ha il viso di un bambino. I tifosi l’hanno accolto al grido «veni, vidi, Vinicius», è stato presentato come terzino sinistro, ma il piede mancino è da classico numero 10. La Lazio scopre Vinicius de Freitas Ribeiro, un altro gioiellino per Petkovic. È arrivato a parametro zero dal Cruzeiro, è un classe 1993, ha stregato subito il tecnico. Eppure le sue condizioni (nel 2012 frattura al piede destro) avevano spaventato lo staff medico. Un segno del destino, - come svela Il Tempo - la risposta è arrivata al primo giorno di ritiro: Vinicius ha svolto 5 ore e mezza di lavoro con il gruppo, è apparso in ottime condizioni, non ha accusato nessun fastidio impressionando per forza fisica e qualità.
Quella di ieri non è stata una passeggiata, anzi. Petkovic ha spremuto i suoi: la prima convocazione è arrivata alle 7.30 per il risveglio muscolare, alle 10 l’allenamento sul campo, alle 17 la seduta pomeridiana, il giovane brasiliano ha risposto a tutti gli appuntamenti senza fiatare. Non ha accusato il minimo fastidio, può diventare la sorpresa di inizio stagione, è senza dubbio una promessa: ha legato subito con Dias, è l’erede di Cesar. Vinicius tocca il pallone come un brasiliano vero, ama la giocata di classe e non butta mai via la sfera. Ha tutto per diventare un grande giocatore, dovrà sicuramente migliorare nella fase difensiva, ma l’impostazione è ottima. In patria lo hanno paragonato a Dodò, il Parma e la Juve avevano sondato il terreno, Tare ha bruciato la concorrenza. Altre notizie dal ritiro: tanto entusiasmo e concentrazione altissima, nessuno si risparmia, è l’atteggiamento che vuole Petkovic. Molto lavoro atletico ed esercizi con il pallone. Nelle partitelle finali, a campo e ranghi ridotti, doppietta di Lulic e gran gol di Keita. Si è intravista la difesa a 4, ma ci sarà tempo per le prove tattiche. E poi c’è il classico risveglio muscolare (6 km di corsa) a stomaco vuoto, vecchia abitudine del preparatore Rongoni: «Lo scorso anno siamo partiti alla grande, ma dopo 5-6 partite la squadra ha subito un calo. Non deve più accadere».