Ex Verona, Cammarata: 'Quella doppietta alla Juve da tifoso...'
DA TORINO A CALTANISSETTA - "Da brividi. La chiamata della Juventus per un bambino innamorato come ero io di quei colori era un sogno ad occhi aperti. Vestivo la maglia di Boniek, il mio idolo: cosa potevo chiedere di più? Lì trovai una famiglia. Per me la Juve è stata il trampolino di lancio per il grande calcio. Ho fatto tutto la trafila nel settore giovanile della Juventus, dove sono cresciuto come uomo e come calciatore. La mancanza di casa, dei miei genitori, si faceva sentire soprattutto la sera, perché durante la giornata tra scuola e allenamenti ero molto impegnato. Però giocavo per la Juventus, mi bastava pensare a questo per ritrovare serenità".
LA COPPIA - "Partner d'attacco? Sì, in attacco giocavo spesso con Alex, eravamo una delle coppie più forti di quel periodo: a coronamento di questo percorso con i bianconeri vincemmo lo Scudetto Primavera e poi il Viareggio. Alessandro era un ragazzo splendido, come lo è tutt'ora: era impossibile non andarci d'accordo. Ma devo dire che con un tutti gli altri compagni c'era una grande intesa, era un gruppo forte e poi hanno fatto tutti strada. La mia parentesi bianconera si concluse con un finale molto bello oltre che importante per il proseguo della mia carriera".
L'ANNATA - "La solita Juventus. Forse in alcuni momenti ha dato l'impressione di essere un po' meno cinica delle passate stagioni, ma alla fine sono lì, se vincono oggi sono a un punto dal Napoli. Si giocheranno lo scudetto con gli azzurri, Roma e Inter, fino all'ultima giornata. Quest'anno sarà meno facile per i bianconeri, ma hanno di gran lunga l'organico più forte, non penso che si lasceranno sfuggire il settimo titolo consecutivo".
VERONA - "Esperienza bellissima, con i gialloblù vinsi il campionato di B, segnai tanti gol importanti e mi sono costruito amicizie che resistono tutt'ora. A Torino, con Gianluca Vialli, Fabrizio Ravanelli e Roberto Baggio in prima squadra, era molto difficile rimanere nella Juventus. Alla fine le nostre strade si separarono e io ho avuto la possibilità di togliermi le mie soddisfazioni altrove e di fare la mia carriera. Va bene così, sono contento di quello che ho fatto. A livello realizzativo e considerati gli obiettivi raggiunti dalla squadra, indubbiamente gli anni in Veneto sono stati tra i migliori. Però sono stato molto bene pure a Cagliari, nonostante i risultati siano stati diversi e non all'altezza di quello che ci si aspettava. Anche in Sardegna ci sono state delle belle annate. Salvezza? Ho sensazioni positive, nelle ultime partite ho visto una squadra in salute. Oggi gli tocca la Juventus, ma hanno tutto un girone di ritorno per fare punti con squadre alla portata. La mia speranza è che si salvino".