Ex Inter, M'Vila: "Guadagnavo 500 mila euro al mese ma ero nella mia stanza a combattere con la depressione"
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Yann M’Vila, 34enne centrocampista con un’esperienza anche in Italia, nelle fila dell’Inter, alle spalle, ha deciso di tornare in Francia, a Caen, quattro anni dopo il suo addio al Saint-Étienne. In un'intervista concessa a Ouest-France, il centrocampista cresciuto nel Rennes ha rivelato a cuore aperto il periodo di grande difficoltà vissuto a causa della depressione.
Nato in Piccardia, Yann M'Vila viene notato dall'Amiens nel parcheggio di un circo quando ha solo 9 anni. Un'infanzia difficile e il calcio come fuga.
“Ho fatto un provino ed è andato bene. Vivevo in un centro per donne vittime di violenze, con mia madre. Nonostante le difficoltà, i miei fratelli e sorelle ed io abbiamo vissuto momenti molto belli perché eravamo tutti insieme. Quindi quando ero piccolo, il calcio era una passione, ma anche una valvola di sfogo. Era l'unico modo per evadere dalla realtà”.
Costretto a trasferirsi nell’Île-de-France con la sua famiglia, M'Vila vede per un periodo il suo sogno di diventare professionista svanire, prima di finire nel mirino di PSG, Lille, Lens e Rennes. Sceglierà quest’ultimo club, entrando nel vivaio.
Grazie al suo talento e alle sue qualità, il centrocampista firma il suo primo contratto da professionista con il club bretone nel 2008, a soli 18 anni, senza però riuscire ad aiutare finanziariamente sua madre e le sue sorelle.
“Non sono riuscito ad aiutarle. Mio padre aveva procura e gestiva i miei primi stipendi. Se venivo pagato il 5 del mese e andavo al bancomat il 6 o il 7, non c'era già più nulla. Mio padre prendeva tutto. Ho vissuto momenti molto difficili con lui. Dovevo andare alle 00:01 al bancomat, quando arrivava lo stipendio, per prelevare i miei soldi e poter aiutare mia madre”.
Corteggiato dall'Arsenal, ma soprattutto dal Barcellona, fa la scelta sorprendente di andare in Russia, al Rubin Kazan, ma l'avventura si rivela complicata.
“In quel momento guadagnavo 500.000 € netti al mese. In due mesi avevo un milione. Ma ero nella mia stanza, a combattere con la depressione”.
L'ex giocatore dell'Inter e del Sunderland riesce a sconfiggere la malattia poco dopo il suo trasferimento al Saint-Etienne, in occasione di una partita contro il Metz.
“Perdiamo 3-0 là (17 gennaio 2018, ndr) e mi diverto tantissimo. È lì che mi sono detto: in effetti, sono capace. Non c'è più bisogno di avere paura e ho continuato”.
Da quando è arrivato in Normandia, l'ex Inter si è subito rivelato un uomo chiave della rosa: finora ha disputato tutte e sette le gare da titolare. avendo giocato tutti i minuti delle ultime sette partite.
Nato in Piccardia, Yann M'Vila viene notato dall'Amiens nel parcheggio di un circo quando ha solo 9 anni. Un'infanzia difficile e il calcio come fuga.
“Ho fatto un provino ed è andato bene. Vivevo in un centro per donne vittime di violenze, con mia madre. Nonostante le difficoltà, i miei fratelli e sorelle ed io abbiamo vissuto momenti molto belli perché eravamo tutti insieme. Quindi quando ero piccolo, il calcio era una passione, ma anche una valvola di sfogo. Era l'unico modo per evadere dalla realtà”.
Costretto a trasferirsi nell’Île-de-France con la sua famiglia, M'Vila vede per un periodo il suo sogno di diventare professionista svanire, prima di finire nel mirino di PSG, Lille, Lens e Rennes. Sceglierà quest’ultimo club, entrando nel vivaio.
Grazie al suo talento e alle sue qualità, il centrocampista firma il suo primo contratto da professionista con il club bretone nel 2008, a soli 18 anni, senza però riuscire ad aiutare finanziariamente sua madre e le sue sorelle.
“Non sono riuscito ad aiutarle. Mio padre aveva procura e gestiva i miei primi stipendi. Se venivo pagato il 5 del mese e andavo al bancomat il 6 o il 7, non c'era già più nulla. Mio padre prendeva tutto. Ho vissuto momenti molto difficili con lui. Dovevo andare alle 00:01 al bancomat, quando arrivava lo stipendio, per prelevare i miei soldi e poter aiutare mia madre”.
Corteggiato dall'Arsenal, ma soprattutto dal Barcellona, fa la scelta sorprendente di andare in Russia, al Rubin Kazan, ma l'avventura si rivela complicata.
“In quel momento guadagnavo 500.000 € netti al mese. In due mesi avevo un milione. Ma ero nella mia stanza, a combattere con la depressione”.
L'ex giocatore dell'Inter e del Sunderland riesce a sconfiggere la malattia poco dopo il suo trasferimento al Saint-Etienne, in occasione di una partita contro il Metz.
“Perdiamo 3-0 là (17 gennaio 2018, ndr) e mi diverto tantissimo. È lì che mi sono detto: in effetti, sono capace. Non c'è più bisogno di avere paura e ho continuato”.
Da quando è arrivato in Normandia, l'ex Inter si è subito rivelato un uomo chiave della rosa: finora ha disputato tutte e sette le gare da titolare. avendo giocato tutti i minuti delle ultime sette partite.