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Ex Inter, Frey: 'Il primo a credere in me fu Mazzola. Poi ricordo la telefonata di Lippi che mi chiamò per dirmi che...'
"Il primo a credere a me fu Sandro Mazzola, grande dirigente dell'Inter. Arrivai a Milano nel '98 e quasi tutta la squadra era al Mondiale. Ricordo che stare in quello spogliatoio con così tanti campioni mi faceva un effetto bellissimo, non sembrava vero. Il mio esordio a San Siro fu un Inter-Fiorentina, avevo il viola nel destino. Fui il migliore in campo contro una delle viola più forti della storia, non era facile non subire gol contro un attaccante come Batistuta. Dopodiché arrivò l’esperienza a Verona, in prestito, sotto l'ala protettiva di Cesare Prandelli. L’Inter voleva che andassi a giocare da qualche parte per far vedere che giocatore fossi, proprio a Verona conobbi Cesare. Feci il mio esordio con la squadra veneta, fui eletto migliore in campo, e da lì non tornai più in panchina. Quell’anno venni eletto miglior giocatore del campionato, mi voleva tutta Europa. Mi chiamò Marcello Lippi e mi disse che sarei stato il portiere titolare dell’Inter”.