Calciomercato.com

  • Getty Images
    Europeo Under 17: la top 11 di CM

    Europeo Under 17: la top 11 di CM

    • Andrea Distaso
    Si è conclusa ieri con la finale tra Olanda e Inghilterra la 13a edizione dell'Europeo Under 17 che ha visto il trionfo numero due della squadra guidata da John Peacock. Tanti i ragazzi di talento che si sono messi in mostra in un torneo davvero di altissimo livello e con diversi osservatori venuti dall'Italia a Malta per prendere nota dei nomi dei campioni del futuro. Ecco la top 11 della manifestazione stilata dalla redazione di Calciomercato.com:

    Freedy Woodman (portiere, Inghilterra): il numero di Peacock è stato tra i meno battuti di questo Europeo, dimostrando buona reattività tra i pali e discrete capacità nel guidare il reparto. Può e deve assolutamente migliorare nel gioco con i piedi, ma il ragazzo di proprietà del Newcastle ha i mezzi per imporsi.

    Jonjoe Kenny (terzino destro, Inghilterra): punto di forza del gioco degli inglesi è stato certamente il contributo dei terzini sia alla manovra offensiva, sia a quella di copertura. Uno dei gioielli di scuola Everton ha avuto un rendimento alto e costante per tutto il torneo, annullando spesso il suo diretto avversario e andando anche a segno nel 4-1 sulla Turchia.

    Ruben Dias (difensore centrale, Portogallo): avrebbe meritato miglior sorte la squadra di Peixe, talentuosa come poche da metà campo in su, ma ancora una volta poco fredda sotto porta nella fase clou. La vera sorpresa arriva però dal rendimento difensivo dei lusitani, in particolare dal centrale del Benfica, quasi insuperabile nel gioco aereo e interessante anche per senso tattico e della posizione.

    Calvin Verdonk (difensore centrale, Olanda): è stato il difensore rivelazione della formazione olandese, meno reclamizzato di capitan Veendorp, ma cresciuto gradualmente al fianco del suo compagno e capace di siglare due reti di grandissima importanza come il gioiello dalla distanza con gli inglesi nella fase a gironi e il rigore che ha sbloccato la semifinale con la Scozia.

    Yuri Ribeiro (terzino sinistro, Portogallo): il vivaio del Benfica sta lanciando, uno dopo l'altro, giocatori di grande prospettiva destinati presto a fare il salto in prima squadra, come conferma anche la finale di Youth League. Il terzino sinistro portoghese ha mostrato gamba, qualità e un sostegno costante alla fase di attacco.

    Ruben Neves (centrocampista centrale, Portogallo): il centrocampista più completo di tutto il torneo. Testa sempre alta, la giusta consistenza nei contrasti, visione di gioco e qualità individuali da vero numero 10. Peixe l'ha lanciato come regista basso della sua squadra e il capitano, giocatore di proprietà del Porto, non ha deluso. Anzi...

    Jari Schuurman (centrocampista centrale, Olanda): nel 4-2-3-1 di Stekelenbug aveva il compito sia di dare equilibrio a una squadra dalla vocazione spiccatamente offensiva, senza disdegnare gli inserimenti senza palla che hanno portato in dote 4 gol e 3 assist, oltre a diverse occasioni da rete. Gioca nel Feyenoord.

    Patrick Roberts (ala destra, Inghilterra): il Fulham ha trovato in casa l'esterno offensivo del futuro anche per l'Inghilterra, tornato ad essere Paese produttore di ali vechhio stampo. Se Lallana può essere lo spaccapartite della nazionale A di Hodgson, Roberts è stato il giocatore che col suo sinistro magico, le sue accelerazioni e la capacità di saltare l'avversario, ha impressionato tutti gli addetti ai lavori presenti, compreso il capo degli osservatori dell'Inter Casiraghi, che ha preso nota del suo nome. 3 gol e 4 assist il suo bottino nel torneo.

    Steven Bergwijn (ala sinistra, Olanda): il PSV Eindhoven è da sempre fucina inesauribile di campioni in erba e in particolare di attaccanti esterni di grande qualità, ma il numero 7 olandese si è dimostrato molto eclettico e in grado di agire anche come falso 9. Forte fisicamente, in possesso di una progessione irresistibile e di una capacità di calciare che ricorda molto il suo idolo Cristiano Ronaldo.

    Dominc Solanke (trequartista, Inghilterra): insieme al compagno di nazionale Brown, non è una novità assoluta per chi lo ha visto all'opera nell'ultima Youth League con la maglia del Chelsea. Peacock lo ha utilizzato come 10 alle spalle dell'attaccante Armstrong, ma la stazza fisica e la tecnica che gli sono state messe a disposizione da Madre Natura gli permettono di giostrare anche come punta centrale. Nella semifinale col Portogallo, il suo allenatore lo ha spostato proprio in quella posizione dopo l'infortunio di Armstrong ed è stata la mossa che ha fatto la differenza nel secondo tempo.

    Enes Unal (attaccante, Turchia): se a 16 anni fa già parte della prima squadra del Bursaspor e ha segnato 3 reti nel campionato turco, un motivo ci sarà. Ha pagato il rendimento sotto tono della sua squadra, ma ha il fisico e le qualità per prendersi sulle spalle il gruppo e trascinarlo verso qualsiasi traguardo. Ha segnato 2 reti nel torneo lasciando l'impressione di uno strapotere evidente nella sua categoria e grandi margini di miglioramento. Ricorda il primo Ibrahimovic e, come confessato dal diretto interessato a CM, Milan e Juve hanno preso informazioni su di lui.

    Altre Notizie