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    Donnarumma e Zaccagni, il gigante e l'eroe: a Berlino loro due e altri nove, ma la parola d'ordine è "prudenza"

    Donnarumma e Zaccagni, il gigante e l'eroe: a Berlino loro due e altri nove, ma la parola d'ordine è "prudenza"

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Zaccagni più altri dieci? Ok, calma. Non esasperiamo il web. Visto e considerato il rendimento del nostro portierone, facciamo Donnarumma e Zaccagni più altri nove. Sarebbe un’esagerazione, ma non una provocazione. Perché lo aveva detto Spalletti alla prima conferenza europea: i tifosi sognano che gli azzurri diventino “eroi e giganti” (cit). Il gigante l’avevamo da tempo, si chiama Gigio. L’eroe l’abbiamo scoperto quando non ci restava che chiudere la cerniera del trolley, per tornare a casa. Si chiama Mattia, l’eroe che aveva giocato bene anche nei minuti finali contro l’Albania. Poi era stato ignorato, chissà perché con la Spagna. E infine è tornato nella disperazione dell’ultimo quarto d’ora contro la Croazia. Senza di lui saremmo a casa. Senza di lui non meriteremmo di giocare l’ottavo di finale. Con lui dobbiamo giocarcela contro la Svizzera. Zaccagni titolare, certo. E non si discute. Semplicemente, si spiega (correttamente) che l’arcobaleno salvaItalia non era tutto merito di Calafiori. Non c’era solo da “buttarla dentro”. Ecco…

    Ecco. Appunto. Invece si parla soprattutto di difesa a 3 o 4. E di chi dovrà sostituire proprio lo squalificato Calafiori, che certo è - assolutamente - un difensore da Top11 della fase a gironi di questo Euro2024. L’assenza del ragazzo risorto a Bologna si farà sentire. Ma attenti: al suo posto, di fatto, giocherà Bastoni. All’interista saranno affidate le avanzate più o meno spensierate negli spazi lasciati dalla Svizzera. E che sia Mancini (favorito) piuttosto che Buongiorno o Gatti (alternativi), al partner difensivo sarà affidato proprio il compito assolto da Bastoni nelle prime tre partite: difensore più guardingo che propositivo, più stabile nella sua posizione che variabile in campo.



    Che sia a 3 oppure a 4, qualsiasi schieramento segue comunque una ferrea logica tecnico-tattica: uno dei due difensori centrali non deve mai perdere di vista il centravanti avversario. A scrivere così ormai quasi ci si vergogna, perché una certa narrazione ha preso il sopravvento. Tipo: dobbiamo dominare il gioco. Non esattamente…

    Andiamo a Berlino a giocare con prudenza, questo è l’invito che non deve essere un’offesa nemmeno per chi applaude solo il calcio “dominante”. Stavolta si consiglia prudenza, e non c’è nulla di male, perché la Svizzera ha buoni calciatori in ottima forma. Un campione che si chiama Xhaka. Un paio ottimi, cioè Sommer e Akanji, più quel mestierante di Embolo. Poi c’è il trio cucinato a Bologna, ovvero Aebischer, Freuler e Ndoye. Nel complesso, la Svizzera è una buonissima nazionale malgrado sia inferiore all’Italia in tutte le architetture su cui viene costruita la narrazione del cosiddetto calcio moderno: monte ingaggi, proposta di gioco, valori di mercato, dna e tradizione, vittorie storiche, ranking Fifa, lancio dei giovani, eccetera.

    Almeno stavolta, pensiamo ai giocatori anziché esclusivamente al gioco. Ricordate come si diceva una volta? “Gioca chi merita!”. Per quello che ha fatto ieri, domani nessuno merita di giocare più di Zaccagni.

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    babydante
    babydante

    Che abbiano già iniziato il processo di Beatificazione ? ( intendo nei confronti di Zaccagni )

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