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  • Euro 2024: Germania sfidata dalla Turchia, fra stadi da sogno e rischio Isis

    Euro 2024: Germania sfidata dalla Turchia, fra stadi da sogno e rischio Isis

    • Stefano Benzi
    "Perché vogliamo dimostrare a tutti che il nostro non è un Paese in crisi e che la Turchia sa essere unita e piena di risorse di fronte ai grandi obiettivi e ai grandi progetti". In queste due righe la motivazione con la quale il presidente della federazione calcio turca Yildirim Demiroren ha spiegato l'ufficiale dichiarazione d'intenti della Turchia per l'organizzazione dell'Europeo 2024. Ad Ankara e Istanbul hanno steso un piano d'azione che definire ambizioso è dire poco: occorreranno almeno tre stadi nuovi e uno che dovrà essere completamente riprogettato e ricostruito. 

    Non è stata una presentazione all'italiana della serie… vorremmo, si farebbe, auspichiamo, la contestualità… sticazzi la contestualità. Ecco com'è andata. Quando Istanbul ospitò il 36esimo congresso della Uefa, era il marzo del 2012, Yildirim Demiroren presentò immediatamente la sua candidatura per i campionati europei del 2020: che diventa un pastrocchio organizzato tra dodici diverse città con fase finale a Londra. 

    Ad Ankara non la prendono bene anche perché la Turchia arrivava dalla doppia beffa di due eventi mancati. Il primo perché Turchia e Grecia, che non sono mai andate molto d'accordo per la verità, non riuscirono a presentare una candidatura congiunta per il 2008; il secondo perché la Francia, o forse sarebbe più corretto dire Platini, si prese il torneo con un solo voto di scarto alle votazioni dopo che l'Italia era immediatamente stata messa fuori al primo giro di preferenze. 

    Yildirim Demiroren aveva in mano una quarantina di milioni di euro di sponsor turchi, tutti potentissimi: dalla Turikish Airlines, alla Turkcell ad altre compagnie di costruzioni e di sfruttamento minerario. L'obiettivo era portare in Turchia un milione e mezzo di turisti: un milione con il torneo e il resto nei mesi a seguire con il fenomeno del 'rebound', persone che hanno seguito un evento sportivo, ma non hanno vissuto un paese splendido e approfittano di voli low cost e pacchetti famiglia per completare la propria vacanza. 

    Quei soldi che aveva in vista degli Europei 2016 ora sono aumentati. La Turchia è un paese economicamente non solidissimo e con una divisione delle ricchezze non molto equa ma produce, produce tanto. Le compagnie leader del paese non solo sono in attivo, ma risultano un traino mostruoso per tutto il Paese. Cantieri, fonderie, aziende della piccola e media elettronica… La Turchia garantisce lavoro, purtroppo molto di questo lo porta via ai nostri capannoni offrendo agli imprenditori condizioni più vantaggiose. 

    Anche lo sport è un'industria di prima grandezza: calcio, basket, pallavolo, tennis ma anche golf, equitazione e automobilismo muovono oltre un miliardo di euro all'anno. L'assegno che Yildirim Demiroren ha in mano in questo momento è praticamente in bianco. Le imprese turche farebbero carte false per avere l'Europeo: uno dei principali studi di grandi opere civili, l'AFL, è stato immediatamente incaricato di ridisegnare lo stadio Ataturk che dovrà essere circondato da ampi viali alberati e un parco urbano. La AFL sta costruendo gli stadi in Qatar e ha realizzato quello che a oggi è considerato il più bello impianto del mondo, la Mercedes Benz Arena di Atlanta. 

    Anche quello di Istanbul è un progetto da sogno: l'impianto video, a 360° come quello di Atlanta, sarà ancora più grande e ancora più definito… venti metri di altezza. Sotto il tetto 200 skybox, nell'anello che circonda l'ingresso in campo e le linee laterali due ristoranti per chi vuole godersi lo spettacolo e mangiare. O fare affari. Un teatro da 92mila persone. 

    L'AFL ha già presentato anche lo studio di restauro di sette stadi, piccoli ritocchi per lo più; altri tre verranno rifatti quasi completamente. La Turchia si sta giocando tutto su questo Europeo con l'ansia del giocatore che sa di poter perdere: dell'instabilità si è detto, ma bisogna ricordare anche il tentato colpo di stato di due anni fa, diversi attentati e la criticità del confine con la Siria e i guerriglieri dell'Isis. 

    "Un paese sicuro, aperto alle diversità e pronto all'accoglienza" dice Yildirim Demiroren patrocinando la sua creatura. Contro ha l'efficienza della Germania che volendo potrebbe organizzare l'Europeo già domani senza sconvolgimenti urbanistici né logistici. Demiroren è stato molto chiaro con la Uefa, la sua è anche una candidatura politica… "Dimostrateci che la Turchia ha un senso in Europa e nella Uefa…" periodo sospeso. 
    Altrimenti tanto varrebbe andare in Asia - aggiungo io interpretando un silenzio anche troppo chiaro. 
     

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