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Euro 2016, Slovacchia: il cammino, la stella e la sorpresa
Miglior risultato: -
IL CAMMINO
La Slovacchia ha centrato la prima partecipazione alla fase finale di un Europeo classificandosi come seconda nel Girone C a quota 22 punti, alle spalle della Spagna. Pochi brividi e tante soddisfazioni per gli uomini del ct Kozak, che ipotecano il passaggio del turno con un ruolino di marcia impressionante: sei vittorie nelle prime sei partite, a partire dal decisivo successo in trasferta all'esordio nello scontro diretto con l'Ucraina (0-1) , seguito da quello storico per 2-1 in casa contro la Spagna. Da lì le due vittorie in trasferta contro Bielorussia (1-3) e Macedonia (0-2) e quelle casalinghe contro Lussemburgo (3-0) e ancora Macedonia (2-1). Poi la flessione: il ko in Spagna (2-0) e il pareggio casalingo a reti inviolate con l'Ucraina, importante per mantenere il vantaggio. Il vero brivido arriva però alla penultima giornata a ottobre, l'inaspettata sconfitta interna contro la Bielorussia (0-1) che sembra riaprire i giochi prima del botto finale: vittoria a Lussemburgo (2-4) e storico passaggio del turno. La Slovacchia chiude con 7 vittorie, un pareggio e due sconfitte, solo 17 gol fatti e 8 subiti.
LA FORMAZIONE TIPO
(4-2-3-1): Kozacik; Pekarik, Skrtel, Durica, Gyomber; Hubocan, Pecovsky; Kucka; Mak, Hamsik, Weiss; Nemec.
LA STELLA
Non ha la fascia di capitano, che è sul braccio di Skrtel, ma il leader tecnico della squadra è lui: Marek Hamsik, secondo come presenze nella storia della Nazionale slovacca e terzo come reti segnate. Anche nelle qualificazioni il suo contributo è stato fondamentale: 10 partite su 10 giocate e soprattutto 5 gol messi a segno. Giocatore chiave anche per il suo ruolo di raccordo alle spalle dell'unica punta, Kozak punta tutto su di lui tanto da aver scherzato sulle tante partite disputate in stagione con il Napoli: "Sono preoccupato, finora non gli è successo niente".
LA POSSIBILE SORPRESA
Oltre ad Hamsik finora hanno strabiliato tutti i trequartisti: Mak e Weiss i più impiegati, anche Stoch quando chiamato in causa ha risposto positivamente, solo uno manca all'appello. I tifosi aspettano ancora l'esplosione di Ondrej Duda, il più giovane della selezione slovacca con i suoi 22 anni da compiere a dicembre: considerato come l'erede naturale di Hamsik in patria finora ha faticato a trovare spazio proprio per il rendimento alle stelle del giocatore del Napoli, ma può rivelarsi una risorsa importante per dare più fantasia e rapidità alla manovra. Il trequartista del Legia Varsavia ha addosso gli occhi di mezza Europa, su tutti quelli dell'Inter che la scorsa estate era a un passo dal portarlo in Italia: Kozak lo ha lanciato ai tempi del Kosice e ora vuole consacrarlo anche in nazionale, Duda può essere la vera sorpresa in una Slovacchia che è già nella storia per la prima qualificazione a una fase finale dell'Europeo.