Eto'o, missing you
Più ricca nel portafoglio, più povera in campo. Samuel Eto'o lascia l'Inter, un trasferimento dovuto e voluto per motivi finanziari, ma che avrà le sue pesanti conseguenze dal punto di vista sportivo. Troppi i 100 milioni guadagnati, tra ingaggio e cartellino, per dire no all'Anzhi, nell'era del fairplay finanziario Moratti ha fatto la scelta giusta per dare stabilità alle casse del club, ma da domani, quando il trasferimento del camerunese diventerà ufficiale, l'Inter non sarà più la stessa.
"Via Eto'o? Inter ancora più forte, come nel dopo Ibra". Il patron nerazzurro ha rassicurato i tifosi sulla competitività della squadra che avrà a disposizione Gasperini per provare a vincere Campionato e Champions, ma più che una certezza, la frase di Moratti sembra essere una speranza. Perchè nel 2009 quando andò via Ibrahimovic arrivò Samuel Eto'o, mentre le alternative che il mercato offre nell'immediato, non sembrano essere all'altezza del camerunese, nemmeno Tevez e Forlan.
Eto'o mancherà all'Inter, lo farà più del dovuto. E non è solo una questione di numeri (da urlo, considerando i 53 gol segnati in due stagioni). L'Inter dovrà rinunciare ad un attaccante completo, capace di segnare gol a tutti, in tutti i modi, in Italia, in Europa, nel mondo. Un attaccante che nella sua carriera, non solo nerazzurra, ha saputo essere decisivo, alzando al cielo, sempre da protagonista, coppe e titoli nazionali. Un attaccante che lascia la serie A per uno stipendio da nababbo, una casa vista Cremlino a Mosca e una squadra di figurine che difficilmente giocherà in Europa la prossima stagione. Da domani Eto'o sarà più ricco, l'Inter sarà più povera. Così come la serie A, che dopo Sanchez e Pastore, perde un altro pezzo di qualità.