'Essere Borja Valero': con l'Inter il remake di 'Essere John Malkovich'
Una foto da locandina, che ricorda una locandina. Quella di un film, uscito nel 2000, ambientato nella mente di John Malkovich. Sì, perché al settimo piano e 1/2 di un grattacielo situato a New York, il burattinaio Craig Shwarz scopre un passaggio, stretto, che conduce direttamente alla testa del famoso attore statunitense, dove puoi restare un quarto d'ora, prima di venir espulso in un fosso del New Jersey. 200 dollari per 15 minuti, 200 dollari per essere John Malkovich. Fino a quando lo stesso non se ne accorge. E cosa succede se John Malkovich entra in John Malkovich? Semplice: tutti hanno l'aspetto di John Malkovich, tutti sanno dire una sola parola, Malkovich. Un po' come successo ieri a Firenze, in quel Franchi che ha allargato le braccia per accogliere Borja Valero: tanti avevano il volto di Borja, tutti spendevano parole d'amore per Borja.
QUESTA E' CASA TUA - A Firenze era il sindaco, come era stato definito dai tifosi; ieri, con l'Inter, un avversario che, in realtà, non sarà mai tale: applausi, striscioni, maschere, come testimoniato dalla moglie, Rocio Rodriguez, su Instagram. Ci voleva un cunicolo stretto per entrare nella mente di John Malkovich per un quarto d'ora, è bastato dare tutto se stessi ogni volta che si scendeva in campo con la maglia viola per entrare nel cuore della Fiesole. Per sempre. Le coordinate di Firenze tatuate sul braccio destro, la fascia tricolore da sindaco con la sfida lanciata a Nardella (primo cittadino della città toscana) su Instagram, l'emozione di ieri sera dopo una sfida, terminata 1-1, sottotono: un legame che va al di là di quello semplice tra città e giocatore. Tutti, pagando 200 dollari, potevano essere John Malkovich. Uno solo potrà essere Borja Valero. E il pubblico viola, questo, lo sa.
"Una società di pagliacci non riconosce un uomo vero...Bentornato Borja Valero!".
"Borja esta siempre es tu casa".