Una leggenda lo è già, ma ora è arrivata anche la consacrazione. Il capitano dell'Inter, Javier Zanetti, lunedì ha lasciato le sue impronte sulla Champions Promenade di Montecarlo, luogo dove sono passati tantissimi campioni del recente passato: “E' stata un'emozione unica – ha detto Zanetti, in un'intervista esclusiva rilasciata a calciomercato.com – se mi metto a pensare che ho lasciato la mia impronta dove ci sono così tanti campioni, questo mi rende orgoglioso”.

È comunque un premio anche alla sua fantastica carriera...

In tutta la sua esperienza in nerazzurro, c'è un ricordo particolare?
Ce ne sono tanti, abbiamo passato momenti di difficoltà e di grandissime gioie; però se devo fermarmi a pensare, mi viene in mente sicuramente la prima Coppa Uefa conquistata con l'Inter e soprattutto la serata di Madrid, che è stata indimenticabile.

Adesso l'Inter vive un momento di difficoltà
Sì, è vero, ma siamo fiduciosi perché la squadra si può riprendere, il gruppo c'è.

Un altro che ha lasciato le impronte sulla Champions Promenade è Figo, il quale ha detto che fra 3-4 anni si vede come allenatore. Lei si vede come allenatore o ancora come calciatore?

L'approccio di Ranieri ha dato un impatto diverso rispetto a Gasperini?
Sicuramente. Senza dimenticare che stiamo parlando di un uomo con tanta esperienza, che ha vissuto tante piazze difficili nella sua carriera; noi siamo contenti che sia arrivato, perché pensiamo di poter vincere qualcosa assieme

E' stato un cambio soprattutto psicologico?
Purtroppo Gasperini era un ottimo allenatore e una grandissima persona; è dispiaciuto a tutti quando è andato via, perché le idee che aveva proposto al gruppo non siamo riusciti a portarle avanti, però il calcio è questo; e nessuno ti aspetta, c'è poco tempo...

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