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Eroe a Leeds, super col Verona: Silvestri para tutto! Tra i suoi segreti un preparatore che non ne sbaglia una...
LA CRESCITA - E' partito da lontano, Silvestri, andando ancora più in là cammin facendo: Modena, Reggiana in C, Padova in B, 3 presenze col Cagliari in A poi, nel 2014, il Leeds grazie a Cellino. "Pensavano tutti fossi un suo figlioccio, invece...". Invece due stagioni da assoluto protagonista in Inghilterra, in Championship, vestendo la maglia White che è sinonimo di storia: 44 presenze il primo anno, 48 il secondo; poi, il terzo, solamente 6, con la scelta di puntare sull'esperto Rob Green. In questi anni, oltre a dare sfoggio delle sue qualità, si rivela un para rigori eccezionale: 4 quelli schermati il primo anno, 3 quelli parati agli ottavi di EFL Cup contro il Norwich nella sua ultima stagione, la più difficile. E' arrivato con l'etichetta di raccomandato, è diventato The Wall, il muro, ed Hero, l’eroe. Dai rigori nei caotici stadi inglesi a quello di Ibra nel silenzio di San Siro: la crescita è evidente.
I SEGRETI - Ha conosciuto la sua Sofia sul web, ha una figlia nata in Inghilterra e con la quale è sempre impegnato, si distrae con i videogame, poi tra uno spazio e l'altro trova il tempo di ipnotizzare Ibrahimovic. Contro il Milan ha mostrato tutto quello di cui è capace: uscite alte, mind games, reattività nell'uno contro uno (chiedere a Theo Hernandez), diventare "più grande" per oscurare la porta (chiedere a Ibra, questa volta), furbizia ed elasticità. C'è tutto nel 29enne portiere, che deve la sua crescita anche a Massimo Cataldi, il preparatore che lo segue da tempo.
IL PREPARATORE - Cresciuto nella Lazio, è arrivato al massimo fino alla Serie C, buttandosi poi, una volta appesi i guanti al chiodo dopo l'esperienza di Avezzano, sulla preparazione degli ex colleghi, ormai allievi. E come Silvestri è partito dal basso. Eccellenza prima, con la Pianese, e D conquistata sul campo; poi Siena, un triennio importantissimo a Novara, dove con Toscano, Barone e Boscaglia, fa crescere, tra gli altri, Montipò, ora punto fermo del Benevento. Nel 2017 va a Bari e sgrezza Micai, premiato miglior portiere della B quell'anno; poi, dal 2018, l’inizio del lavoro con Silvestri. Lavoro che sta dando i suoi frutti. "Su cosa mi focalizzo? Prima l'uomo, poi l'atleta, infine il giocatore". E anche Silvestri, come Micai, vince l'ambito premio. A chi è andato l'anno scorso? I tifosi hanno premiato Montipò... "L'ultimo l'hai sbagliato, vero?". No, Silvestri, con Cataldi niente mind games: sembra non sbagliare mai. Come te da 3 anni a questa parte...
@AngeTaglieri88